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Benedetto XVI in Spagna: fede e laicità si incontrino e l'Europa rinvigorisca le sue radici cristiane

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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 13:01.

Tra fede e laicità «occorre un incontro, non uno scontro», e la Spagna, insieme al resto d'Europa, farebbe bene a rinvigorire le sue radici cristiane, per assicurare ai suoi cittadini un futuro di verità, libertà e giustizia. Sono state queste le prime parole pronunciate da Benedetto XVI nel suo viaggio in Spagna, il diciottesimo all'estero del suo Pontificato, il quinto ed ultimo di quest'anno.

Il pontefice è arrivato all'aeroporto di Santiago de Compostela avvolto da una fitta nebbia. Ad accoglierlo il principe ereditario Felipe di Borbone e la moglie Letizia, principessa di Asturie. Con il premier Zapatero è previsto un incontro solo domani, poco prima della partenza, ma il Papa, già sull'aereo che lo portava in Spagna, ha subito affrontato le differenze che li dividono, affermando che la Spagna, «paese originario della fede» ha sviluppato, a partire dagli anni '30, quando i cattolici venivano perseguitati durante la guerra civile, «una laicità, un anticlericalismo, un secolarismo forte e aggressivo». Atteggiamenti, del resto - ha spiegato - comuni oggi anche al resto dell'occidente, motivo che lo ha indotto a istituire un dicastero vaticano per la «nuova evangelizzazione». Perchè in Europa - ha spiegato durante il volo - «la continuità della fede deve cercare di rinnovarsi», in un costante cammino di cooperazione con le istituzioni per il bene della società.

Un invito rinnovato con forza durante il suo primo discorso ufficiale, all'aeroporto di Santiago. «Vengo come pellegrino», ha esordito il pontefice e, «come il servo di Dio Giovanni Paolo II, che da Compostela esorta il vecchio continente a dare nuovo vigore alle sue radici cristiane, anch'io vorrei esortare la Spagna e l'Europa a edificare il loro presente e a progettare il loro futuro a partire dalla verit… autentica dell'uomo, dalla libertà che rispetta questa verità e mai la ferisce, e dalla giustizia per tutti, iniziando dai più poveri e derelitti». Il Papa ha poi concluso il suo discorso con un breve saluto in lingua galiziana: «rinnovo il mio affetto e la mia vicinanza agli amatissimi figli di Galizia», ha detto. Il pontefice si è poi allontanato per recarsi, in papamobile, alla Cattedrale di Santiago de Compostela, dove si inginocchierà sulla tomba di san Giacomo e terrà un altro breve discorso.

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Tags Correlati: Antonio Gaudì | Benedetto XVI | Galizia | Giorgio Napolitano | Giovanni Paolo II | Spagna | Stati membri dell'Unione europea

 

Questo è il secondo viaggio di Benedetto XVI in Spagna, dopo la visita del luglio 2006 a Valencia, ma non sarà l'ultimo: ci tornerà, infatti, anche il prossimo agosto, per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011.

La Spagna è un paese difficile per la Chiesa, che si è spesso scontrata con il governo socialista in materia di diritto all'aborto, matrimoni gay e divorzio veloce. Al richiamo del Papa ai valori cristiani gli spagnoli che non risparmieranno le contestazioni. Per domenica, ad esempio, è prevista una manifestazione di omosessuali che promettono di baciarsi in bocca per due minuti davanti alla Cattedrale di Gaudi e al Santo Padre. La Spagna era «il paese originario della fede» ma è anche il paese dove si sono sviluppati «una laicità, un anticlericalismo, un secolarismo forte e aggressivo» e in occidente e in Europa «la continuità della fede deve cercare di rinnovarsi».

Identità culturale europea e importanza della famiglia. L'importanza di questo viaggio è evidenziata anche dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Santità, il pellegrinaggio che Ella si appresta a compiere a Santiago de Compostela per celebrare l'apostolo evangelizzatore della Spagna assume un profondo significato anche sotto l'aspetto della definizione dell'identità culturale europea, mentre la consacrazione del tempio cattolico catalano ideato da Antonio Gaudì, ci invita a riflettere sull'importanza della famiglia e della società che su di essa si fonda».

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