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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 17:02.
«Questo ennesimo caso di dissesto ripropone il tema della tutela del patrimonio culturale e quindi della necessità di disporre di risorse adeguate e di provvedere a quella manutenzione ordinaria che non facciamo più da almeno mezzo secolo». È quanto afferma Roberto Cecchi, segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in merito al crollo della Schola Armaturarum a Pompei. «La cura di un patrimonio delle dimensioni di quello di Pompei - aggiunge Cecchi - e di quello nazionale non lo si può affidare ad interventi episodici ed eclatanti. La soluzione è la cura quotidiana, come si è iniziato a fare per l'area archeologica centrale di Roma e per la stessa Pompei».
Il segretario generale Uil Beni culturali Gianfranco Cerasoli punta invece l'indice contro le «gravi responsabilità del ministro Bondi che a Pompei non nomina un soprintendente e si è affidato alle cure del Commissariamento». «Aldilà della propaganda, i risultati di scelte dissennate e incomprensibili la dice lunga su ciò che è stato fatto nell'area archeologica più importante del mondo», prosegue Cerasoli, rilevando che, dal restauro compiuto nel 1946, «non sembrano essere stati fatti interventi, salvo il rifacimento dell'asfalto del tetto durante la gestione commissariale,messo a punto circa sette mesi». Molto probabilmente, aggiunge, la casa è crollata per effetto delle infiltrazioni d'acqua, ma è «veramente singolare che durante la gestione commissariale, deputata proprio alla messa in sicurezza, nessuno si sia reso conto dello stato in cui la Schola si trovava».
Secondo il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, «è inaccettabile che in italia dove si concentra la maggior parte del patrimonio architettonico, storico ed artistico mondiale ci sia un degrado ed un'incuria ormai inaccettabile. La negligenza, l'incuria e l'inadeguatezza della politica stanno distruggendo un patrimonio inestimabile conservato per millenni». Quello che é accaduto oggi alla Domus Gladiatori di pompei «é gravissimo. Siamo di fronte all'altra faccia del dissesto idrogeologico: la mancata tutela del patrimonio naturalistico, artistico e culturale italiano é il sintomo di una profonda crisi del paese». Bonelli ritiene che non sarebbe fuori luogo l'emissione di buoni ordinari del Tesoro « con l'unico scopo di finanziare la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico e sismico e per tutelare l'enorme ricchezza che la storia e la cultura hanno lasciato in eredità all'italia».