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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2010 alle ore 10:41.
«Fini? Per adesso sto dietro il cespuglio...». Lo ha detto domenica sera Umberto Bossi all'Ansa, che gli aveva chiesto di commentare le parole del presidente della Camera.
Bossi non ha voluto aggiungere altro, e si è limitato a rispolverare una sua vecchia battuta, fatta qualche anno fa. Rispolvera una tecnica degli albori della Lega, il leader del Carroccio, quando in momenti particolarmente tesi e difficili, dava vita a un vero e proprio black out informativo, arrivando a sparire dalla circolazione anche per uno o due giorni.
Con le parole «sto dietro il cespuglio» Bossi oggi prende tempo ma fa capire che qualcosa dirà oggi, quando i big della Lega, nel pomeriggio si riuniranno in via Bellerio.
Per il resto, da parte degli esponenti di spicco del Carroccio, al momento la linea del silenzio è una sorta di ordine di scuderia. Del resto, in casa leghista, la prudenza negli ultimi tempi è stata all'ordine del giorno, per evitare possibili complicazioni, che potrebbero danneggiare il cammino del federalismo ormai alla stretta finale.