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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 07:42.
Confronto. Partecipazione. Rafforzamento dello spirito di coalizione. C'è stato un tempo in cui si narrava che le primarie del centrosinistra fossero animate da questi valori, conditi ovviamente da una buona dose di trasparenza, lealtà e rispetto. Ma tutto questo era vero una volta, prima del fatidico 2010, anno delle primarie di Milano in vista delle elezioni amministrative di primavera.
Sul palcoscenico la scena che si ripete tra Giuliano Pisapia, Stefano Boeri, Valerio Onida e Michele Sacerdoti è quella del fair play, per quanto a volte, pure davanti ai riflettori, la rappresentazione sia poco convincente. Ma dietro le quinte i candidati giocano a tirarsi calci sugli stinchi.
La notte del 14 novembre si saprà chi dei quattro candidati è il vincitore. Poi, una volta soddisfatta questa curiosità, la domanda successiva sarà: come farà il centrosinistra, dopo una guerra intestina durata quasi 3 mesi, a tornare compatto per affrontare il centrodestra alle amministrative?
Basta ricostruire la campagna elettorale per capire che non sarà tanto facile ritrovare lo spirito di coalizione.
A inaugurare la battaglia a fine settembre è stato Stefano Boeri, il candidato sostenuto dal Partito democratico. All'indomani della dichiarazione di adesione alla campagna di Giuliano Pisapia da parte del democratico Davide Corritore – conosciuto a Palazzo Marino per il suo j'accuse contro i derivati sottoscritti da Albertini e Moratti – l'architetto non rinuncia ad una battutaccia: «Corritore corre da tutti, lo dice il nome stesso. Ora potrebbe andare anche con Onida». Lo scontro è aperto.
Seguono le scuse, dopo le dure reazioni di Pisapia e anche di Onida. Il costituzionalista infatti ci tiene a dire che nessuno andrà da lui tradendo gli altri e che, soprattutto, è giusto che ognuno sostenga lealmente chi desidera. Ma la seconda mossa spetta proprio a lui, ex presidente della Consulta. Che, per rimarcare il bisogno di lealtà e trasparenza, a metà ottobre comincia a dire che le primarie sono addirittura falsate. Motivo: il Partito democratico ha ceduto a Boeri l'indirizzario composto dagli elettori che nel 2009 votarono per il segretario nazionale del Pd (65mila nominativi). In punta di diritto l'elenco potrebbe essere utilizzato soltanto per le iniziative del Pd, e certamento non concesso ad un solo candidato. In più, altra questione che fa arrabbiare Pisapia e Onida, i democratici utilizzano anche le mail del gruppo consiliare comunale per sostenere Boeri.