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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2010 alle ore 08:53.
L'ultima modifica è del 09 novembre 2010 alle ore 07:41.
Come si traduce alluvione in tedesco? Nel lessico tecnico-commerciale dell'export non si usa abitualmente, serve per una mail, bisogna avvisare i clienti che la produzione è sospesa causa l'hochwasser di un torrente che si fatica a trovare sulle cartine geografiche. È successo un disastro naturale, in tedesco suona drammatico, Katastrophengebiet, qualche giorno di pioggia e tutto è andato in tilt. Ein schifen, senza bisogno di traduzione.
Come si dice alluvione in bulgaro? Un nuovo cliente aveva appena inviato un precontratto per un lavoro importante in Russia, hanno dovuto mandare una mail per scusarsi che a causa di una habotselnghe o qualcosa di simile – lassù usano incomprensibili caratteri cirillici – l'ordine non poteva essere evaso.
Mail inviate dal computer di casa, quelli aziendali sono affondati nel fango, senza poter prevedere il ritorno alla normale attività produttiva. I clienti, per fortuna, hanno capito, l'ingegnere Claudio Bagante, socio fondatore della Sdb cavi di Ponti di Debbia, estrema periferia di Vicenza, è soddisfatto: «Tutti i principali clienti tedeschi, inglesi, francesi e bulgari si sono sentiti in dovere di alzare la cornetta per augurarci un forte in bocca al lupo. Ci ha fatto piacere».
Hanno telefonato più volte dall'Associazione industriali, «volevano sapere se avevamo bisogno di qualcosa, ci hanno chiesto una stima, anche sommaria, dei danni. Non ci hanno lasciati soli».
Per il resto, il telefono è rimasto muto. Nessuna chiamata dal comune, dalla Protezione civile o da un qualsiasi ente pubblico. Oggi nelle zone alluvionate arriveranno Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Ma intanto bisognava arrangiarsi, la Sdb ha fatto da sola.
«Abbiamo dovuto fare chilometri per trovare sacchi di sabbia – racconta l'ingegnere – per fortuna un amico ci ha prestato un generatore elettrico perché ci sono voluti giorni prima di riattivare la tensione elettrica». Hanno dovuto cercare le pompe per tirare fuori l'acqua sotto i vani dei potenti motori industriali. Pulire tutto. «Abbiamo spazzato stabilimento, magazzino, cortile e parcheggio, ogni tanto passa un'Apecar della nettezza urbana a portare via un po' di detriti, quelli che riesce a caricare. Un po' poco, forse».