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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2010 alle ore 06:37.
ROMA
Pressato dalle richieste dell'opposizione e incalzato dalle polemiche che hanno fatto il giro del mondo, il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, ha deciso che domani si presenterà di fronte all'assemblea di Montecitorio per riferire sul crollo della domus dei gladiatori, verificatosi sabato a Pompei. E dal Pd potrebbe, al termine della relazione di Bondi, arrivare una mozione di sfiducia, la quale potrebbe coalizzare il malcontento dei deputati di Fli, dando così seguito alla linea esplicitata domenica da Gianfranco Fini nella convention di Bastia Umbra.
«Sulla mozione di sfiducia individuale – ha fatto sapere Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd – valuteremo insieme agli altri gruppi parlamentari». Ma intanto è già arrivato il pieno appoggio dell'Idv: «Firmeremo certamente la mozione», ha sottolineato Massimo Donadi, presidente del gruppo a Montecitorio.
Ciò che rende particolarmente traballante la posizione del ministro dei Beni culturali sono, però, le parole che provengono dal fronte Fli. In particolare, Fabio Granata, vicepresidente della commissione antimafia, che ha invocato le dimissioni di Bondi, definendolo ministro della propaganda. «Dopo aver sentito le sue parole e le sue giustificazioni, dopo anni di commissariamento di Pompei, si è rafforzata negli italiani l'idea – ha rimarcato Granata – di una totale inadeguatezza di Bondi nella gestione del più grande patrimonio culturale del mondo». Quella di Granata non è una voce isolata in Fli. Seppure dai toni meno diretti, anche Antonino Lo Presti, si è dimostrato polemico verso il ministro: «Chiederemo più soldi per il patrimonio purché vengano gestiti in modo più oculato», ha affermato il capogruppo di Futuro e libertà in commissione Bilancio della Camera. Che ha aggiunto: «Se otterrà più fondi, Bondi si chiuda nel suo ministero e lavori, lasciando perdere le polemiche con Fini».
Il tema delle risorse è stato fatto proprio anche da Francesco Rutelli, leader di Api e precedente ministro della cultura. «Bondi – ha dichiarato Rutelli – deve tirare fuori i soldi per tutelare il patrimonio. Se non ci riesce non si capisce cosa resti a fare, a guardare Tremonti che gli massacra il bilancio e il maltempo che massacra il patrimonio?».