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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 18:58.
I francesi che non hanno ancora digerito la vergognosa uscita della loro squadra al primo turno dei mondiali sudafricani e che vorrebbero in qualche modo vendicarsi nei confronti dell'ex tecnico Raymond Domenech hanno finalmente la possibilità di farlo. Scontrandosi direttamente con lui. Non su un campo di calcio ma in un torneo di poker ondine.
L'idea è venuta a bwin che ha organizzato, con inizio alle 21 di lunedì 29 novembre, il torneo Ultimate poker fight. Le iscrizioni, gratuite, sono aperte. L'uomo da battere è appunto l'odiato Domenech. Chi lo sconfiggerà vincerà un viaggio di una settimana per due persone in…Sudafrica.
E non è tutto. Il 4 dicembre i sei migliori giocatori del torneo online potranno affrontare Domenech di persona, in un torneo live a Parigi. Il vincitore vincerà un viaggio (sempre di una settimana, sempre per due persone) in Thailandia.
Perché la Thailandia? Perché lì è stato ambientato lo spot pubblicitario di bwin, "Scontro finale", che sta impazzando sul web. Il video comincia con Domenech che prepara la borsa nello spogliatoio dello stadio, con le voci fuori campo che ricordano la sconfitta della Francia. Poi lui da solo attraversa il campo e sullo schermo la scritta "bisogna saper lasciare tutto per risollevarsi". Ecco quindi, in puro amarcord Kill Bill, lo sbarco in Thailandia e l'incontro con il maestro che deve trasformarlo in un campione di poker.
D'altronde la passione di Domenech per il gioco al tavolo verde è nota, anche se fino a oggi non ha certo brillato. Ben diverso è però il futuro al quale aspira Domenech stando alla dichiarazione fatta all'agenzia (pubblica) dell'impiego alla quale si è rivolto l'ex tecnico per ottenere l'indennità di disoccupazione: quadro o dirigente nel settore del calcio.
In attesa che qualcuno si faccia avanti, Domenech ha cominciato a ricevere la sua indennità. Il primo assegno è del 21 ottobre: 1.736,32 euro per nove giorni. Il che vuol dire circa 5.800 euro lordi al mese.
Nel frattempo ha fatto causa alla federazione contestando il proprio licenziamento, annunciato il 5 settembre dopo 17 anni di lavoro dipendente, e chiedendo 2,9 milioni. La federazione, che dopo la figuraccia dei mondiali ha già dovuto rimborsare 4,3 milioni agli sponsor della nazionale, ha definito la richiesta "una stravagante provocazione", lasciando immaginare una lunga battaglia in tribunale.