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Dote di 300 milioni per il Veneto

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 07:45.

ROMA - Due giorni fa la promessa di Silvio Berlusconi di un «aiuto immediato e sostanzioso». E ieri lo stesso premier ha annunciato 300 milioni di euro da destinare subito alle aree colpite in Veneto dal maltempo. La decisione è arrivata dopo una riunione, presieduta da Berlusconi, alla quale hanno partecipato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il titolare della Semplificazione, Roberto Calderoli, e il governatore veneto Luca Zaia. Che in mattinata aveva preso parte, presso la protezione civile, a un incontro con il sottosegretario Guido Bertolaso e i presidenti delle province venete per mettere a punto l'ordinanza che rende operative le decisioni assunte per superare l'emergenza.


«In base all'inventario fatto finora – ha spiegato il premier in conferenza stampa – abbiamo stabilito che con atto di palazzo Chigi venga messa a disposizione della protezione civile una somma di 300 milioni di euro». Inoltre, come aveva già annunciato da Coppito il giorno prima, «ci sarà la sospensione delle rate dei mutui per le persone colpite dall'emergenza – prosegue Berlusconi – mentre l'Abi ha deciso lo stanziamento di 700 milioni di euro attraverso prestiti alle famiglie e alle imprese».

Un prima provvisoria boccata d'ossigeno cui seguiranno altre risorse dopo che protezione civile e regione avranno messo a punto un inventario più preciso dei danni. Le somme stanziate ieri, ha spiegato il ministro Tremonti, saranno coperte attingendo al capitolo per le spese impreviste «che con saggezza e prudenza viene attivato al principio di ogni anno e poi conservato a fronte di evenienze di questo tipo. Siamo in grado di liquidare subito, in un mese e mezzo, 300 milioni di euro. Questo non esclude ulteriori interventi - chiarisce il ministro - se dovesse essere necessario». Per gli interventi strutturali, riguardanti la ricostruzione delle opere pubbliche, «è fondamentale – ha poi aggiunto Tremonti - che il Cipe sia veloce ed efficace definendo un ordine di priorità».

Altre risorse, ha assicurato Berlusconi, arriveranno inoltre da Bruxelles attraverso il fondo per le calamità naturali. «Si è già deliberato - ha spiegato il premier - una visita dei rappresentanti della commissione europea per il prossimo venerdì, per poter formulare un primo giudizio e dare il via a una prima dazione». Nel corso della conferenza stampa il Cavaliere è tornato sulle contestazioni che hanno segnato il sopralluogo di mercoledì nelle zone alluvionate. «I giornali imbrogliano - ha attaccato Berlusconi -. Leggendoli non credevo ai miei occhi. Ho visto che sono stato contestato in Veneto e all'Aquila, non mi sono accorto di nulla. Forse - ironizza - avevo le orecchie tappate».

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Tags Correlati: Abi | Cipe | Confindustria | Giulio Tremonti | Governo | Guido Bertolaso | L'Aquila | Leonardo Muraro | Luca Zaia | Pd | Pierluigi Bersani | Roberto Calderoli | Silvio Berlusconi | Urpv | Vicenza

 

Soddisfatto il governatore Zaia che si è prima scusato per le proteste («come padrone di casa chiedo scusa, voglio ribadire che i veneti sono con noi») e ha poi ringraziato il premier per la sua visita. «Non è stata una passerella - ha spiegato l'ex ministro -. Ora torniamo a casa e iniziamo un nuovo corso». Il governatore ha quindi ricordato che sono state 500mila le persone colpite dal maltempo e 121 i comuni interessati. «Con questi primi 300 milioni diamo già linfa vitale alla comunità». Per rimettere in piedi la regione, però, serviranno altri soldi a copertura dei danni. Che si attestano, in base alle prime stime, «attorno al miliardo di euro – precisa Zaia – includendo anche tutte le opere idrauliche necessarie e non solo i danni diretti».

Per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, i fondi «non sono sufficienti. Servono soldi ma anche provvedimenti, in particolare in materia fiscale». Secondo il presidente della provincia di Treviso e presidente dell'Urpv (Unione delle province venete), Leonardo Muraro, queste risorse «sono importanti, ma sappiamo che non basteranno». E anche il numero uno di Confindustria Vicenza, Roberto Zuccato, ha sottolineato che i 300 milioni «sicuramente non saranno sufficienti». Nella sola provincia di Vicenza, ha aggiunto, «una prima, sommaria e approssimativa stima dei danni raggiunge i 250 milioni di euro». Quindi Zuccato ha rivolto un appello al capo dello stato, ieri e oggi in visita nelle zone colpite dall'alluvione, «affinché, come ha fatto spesso in passato, chieda al parlamento di adoperarsi per fare applicare immediatamente, anche in via temporanea, i criteri enunciati nei progetti di legge sul federalismo fiscale». Nessuna «elemosina», chiarisce, «ma solo la possibilità di trattenere qui da noi parte delle risorse che quotidianamente destiniamo allo stato attraverso il nostro lavoro».

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