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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2010 alle ore 06:36.
SEUL. Dal nostro inviato
Per smentire con i fatti le voci di uno scarso interesse del premier italiano, troppo preso dalle questioni di politica interna, a partecipare al vertice dei capi di Governo del G20 che si apre oggi a Seul, ieri sera Palazzo Chigi ha diffuso il testo di una lettera inviata dallo stesso Silvio Berlusconi ai colleghi presenti al summit. Il presidente del Consiglio, che arriverà questa mattina a Seul insieme al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, torna per l'ennesima volta sulla questione della trasparenza dei prezzi delle materie prime e della lotta alla speculazione.
Il tema era stato già affrontato nella lettera di Berlusconi e del primo ministro Kevin Rudd prima del G20 di Pittsburgh e più di recente il G20 energia di Toronto aveva inserito fra le sue priorità l'analisi delle cause e le misure per la progressiva riduzione della volatilità dei prezzi dei combustibili fossili. Un gruppo di lavoro di esperti delle agenzie specializzate sta lavorando sul miglioramento della trasparenza dei mercati fisici e le misure relative ai mercati finanziari. Le cause del fenomeno vanno ricercate nella politica aggressiva di alcuni Paesi emergenti (specie la Cina) che hanno bisogno crescente di materie prime per alimentare il loro rapido sviluppo. Uno scenario reso più grave dagli hedge funds e dagli investimenti indicizzati che hanno aggravato la bolla speculativa del 2008. Nasce da qui l'appello al G20 di Berlusconi che ritiene prioritario affrontare già a Seul il tema che sarà al centro dell'agenda del G20 francese del prossimo anno. «Come Governo italiano – scrive il premier – ci batteremo perché la comunità internazionale possa prendere delle decisioni tese ad evitare la speculazione internazionale sulle materie prime, petrolio, acciaio, rame e sui principali alimenti come riso, grano e soia che provocano povertà e morte in molti paesi poveri. Saremo attenti a tutti i punti ma - puntualizza Berlusconi - ci siamo dati, e lo abbiamo comunicato a tutti i nostri colleghi, questo punto come punto principale dell'azione italiana».
Berlusconi ritiene, pertanto, «necessario definire e attuare regole migliori e una vigilanza più efficace sul funzionamento dei mercati finanziari e sul comportamento degli operatori, aumentare la trasparenza dei mercati e ridurre l'uso eccessivo della leva finanziaria, sia in risposta alla crisi, sia per fondare la crescita economica globale su basi più solide».