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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2010 alle ore 19:09.
«È stata un'altra occasione persa». Dalle parole di Mirco Bergamasco appare chiaro che essere battuti dall'Argentina non è andato già agli azzurri, che escono dagli spogliatoi visibilmente delusi e afflitti. L'immagine di un Sergio Parisse vicino alle lacrime durante la conferenza stampa può riassumere benissimo lo stato d'animo dei 22 giocatori (i 15 titolari più i sette partiti dalla panchina) che oggi sono scesi in campo al Bentegodi di Verona e ne sono usciti con il risultato di 22 a 16 in favore dei Pumas.
«È stata una sconfitta dura e amara», ha commentato Alessandro Zanni, tra i primi a lasciare lo stadio. «Abbiamo fatto troppi errori, questo match si poteva vincere», ha aggiunto il flanker, denunciando che con il risultato di oggi «si è fatto un passo indietro». Infatti, ha detto Alessandro Zanni, anche «se siamo cresciuti, oggi non lo abbiamo fatto vedere a pieno». Forse qualcosa da salvare del primo test match autunnale del XV di Nick Mallett c'è, difficile dire cosa, e lo ha fatto Mirco Bergamasco, secondo il quale «ci abbiamo creduto, ci abbiamo provato e questo è l'importante. Ora dobbiamo rialzare la testa e tenere bene a mente che l'obiettivo vero sono i mondiali in Nuova Zelanda il prossimo anno».
Resta ottimista anche Andrea Masi. L'abruzzese ha rilevato che «forse l'Italia non ha mai giocato così», sottintendendo bene, purtroppo «non siamo riusciti a finalizzare, non abbiamo gestito al meglio i nostri attacchi». E ricordando che la sfida di due anni fa allo stadio Olimpico di Torino, persa anche quella dall'Italia, invece, «era stata una partita orrenda, lì non c'era nulla da costruire, mentre oggi non è stata la stessa cosa». Una immagine che sicuramente vale la pena di ricordare di questa giornata c'è: gli occhi brillanti e il viso sereno del diciannovenne Tommaso Benvenuti, al suo esordio con la maglia azzurra nella nazionale maggiore. «È stata una emozione grandissima, mi sono sentito eccitato e voglioso di giocare», ha commentato a fine match, anche se non ha nascono la delusione: «Peccato per il risultato». Sabato prossimo però c'è già l'Australia che ci aspetta a Firenze e «non dobbiamo buttarci giù, piuttosto lavorare duro perché non ha senso depolarizzarsi», prova a dare la carica ai suoi il più giovane della rosa azzurra.