Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 17:27.
La porta di una cella chiusa campeggia sul volantino viola che pubblicizza la mostra «Psichiatria, un viaggio senza ritorno». È sabato pomeriggio e tanta gente si ferma a visitarla al palazzo Affari ai Giureconsulti in pieno centro di Milano, a due passi dal Duomo.
L'assessorato alla Famiglia della Regione Lombardia ha patrocinato (gratuitamente) questa iniziativa.La rosa camuna appare sul materiale che pubblicizza l'iniziativa organizzata dal Ccdu (Comitato dei cittadini per i diritti umani). L'organizzazione (Onlus dal 2004 ma fondata nel 1979) si autodefinisce sul suo sito indipendente e «collegata ideologicamente» al CCHR (Citizen Commission on Human Rights). Quest'ultima a sua volta è stata creata nel 1969 da Ron Hubbard, fondatore della Chiesa di Scientology e Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria all'Università di Syracuse allo scopo - recita uno dei video proiettati alla mostra - di svelare «la tetra verità» che si cela dietro la psichiatria.
L'ingresso è gratuito. Si sale al secondo piano. Nelle sale ci sono grossi cartelloni e schermi dove vengono proiettati video di denuncia contro gli abusi compiuti in tutto il mondo nel campo della salute mentale. Elettroshock, lobotomia e violenze di vario tipo. E poi gli interessi delle grandi case farmaceutiche che hanno inondato il mercato di psicofarmaci allo scopo di creare «una società drogata in massa». Anche le atrocità del nazismo e la pulizia etnica nei Balcani, secondo la mostra, sono stati parzialmente ispirati da quella che viene definita «una non scienza», «un viaggio senza ritorno» o, (dal titolo di uno dei Dvd distribuiti) «un'industria di morte»: la psichiatria.
Insomma una denuncia chiara e un messaggio a senso unico, che ha lasciato perplessa gran parte della comunità psichiatrica, principale bersaglio di questa campagna. Quello che stupisce è soprattutto il fatto che la Regione, responsabile della gestione del sistema sanitario nazionale, dia il suo patrocinio. «Anche se non c'è un diretto finanziamento, lo considero un episodio molto grave» dice Edoardo Re, psichiatra in pensione (per 30 anni al Niguarda di Milano) e attuale segretario di Wapr Italia (World Association for Psychosocial Rehabilitation). «La regione è l'ente delegato alla tutela della salute dei cittadini (anche quella psichiatrica). Non può dare l'egida a un'iniziativa che propone una lettura del disagio e una pratica del trattamento che spingono ad allontanare le persone dal servizio sanitario nazionale. Si manda un messaggio fuorviante all'opinione pubblica».
Dalla Regione fanno sapere che il patrocinio è stato concesso perché nella domanda avanzata dalla associazione, in cui venivano esposti sommariamente i contenuti dell'iniziativa, non sono stati riscontrati motivi di obiezione. Lo stesso peraltro è avvenuto in altre città dove l'iniziativa è stata presentata (come a Firenze e Verona). «Il patrocinio gratuito - spiega un portavoce - viene normalmente concesso a tutti. Le eccezioni sono rare. Questo non significa che la regione sposi in toto le ragioni dell'iniziativa». Tutto vero, ma ovviamente questo non toglie che le centinaia di psichiatri, che lavorano per il servizio sanitario in Lombardia, possano sentirsi offesi da una mostra che di fatto li definisce complici di «un'industria di morte».
Chi non vede contraddizioni è Silvio De Fanti, vicepresidente del Ccdu. «Noi non facciamo altro che denunciare degli abusi e stimolare il dibattito sul funzionamento stesso del sistema sanitario. Non vedo contraddizioni in tutto ciò».
«Le critiche che questa associazione rivolge alla psichiatria - concede Re - sono per molti versi condivisibili. È vero che, specie negli Stati Uniti, c'è un eccesso di medicalizzazione dei disturbi psicologici al punto che c'è chi vorrebbe curare la timidezza con gli psicofarmaci. C'è un grande dibattito all'interno della comunità scientifica. Il problema è che l'interpretazione del Ccdu è assolutistica e acritica. Ma soprattutto parte da una posizione di interesse».
Il sospetto infatti è che dietro l'iniziativa ci sia un tentativo velato di fare proselitismo in favore di Scientology. La chiesa delle star di Hollywood (che tra i suoi adepti conta divi come TomCruise e John Travolta) fin dalla sua nascita si propone come una nuova scienza della salute mentale in alternativa alla psichiatria tradizionale. Ecco alcuni estratti di un articolo comparso sul Hubbard Communications Office Bulletin del 29 luglio 1980 firmato dal fondatore. «L'avvento di una vera tecnologia della mente - Dianetics e Scientology - ha avuto un ruolo notevole agendo come restrizione. Una volta psichiatria e psicologia erano ben avviate verso la trasformazione di ogni bambino in un futuro robot; l'obiettivo era quello di manipolare lo stato e ogni società, trasformandoli in un manicomio di crimine e di immoralità. Il mondo sta ancora soffrendo per gli effetti di quel predominio».
Silvio De Fanti che fa parte da 29 anni della chiesa di Scientology e da 27 è nell'associazione Comitato dei cittadini per i diritti umani nega però qualsiasi intento di proselitismo. «La nostra iniziativa ha solo lo scopo di denunciare gli abusi condotti nel campo della salute mentale. Tra noi ci sono tanti scientologist ma anche tante persone che non fanno parte della Chiesa».
Tra gli "amici" del Ccdu citati dal vicepresidente c'è anche il comico Beppe Grillo, che anni fa ha dedicato un suo spettacolo all'abuso di psicofarmaci per i bambini come il Ritalin («Gli abbiamo fornito diversi dati e statistiche» dice De Fanti). Il comico genovese, contattato telefonicamente, a questo proposito dichiara: «Può darsi che abbia usato del loro materiale ma sinceramente non ricordo, ci sono così tante pubblicazioni in materia. Detto questo preciso che non ho nulla a che fare con Scientology».
Qual è il legame tra la Onlus e la chiesa (o setta come la definiscono i suoi detrattori)? Come ricordato, l'associazione si definisce «organizzazione indipendente collegata ideologicamente» al CCHR (Citizen Commission on Human Rights) co-fondata dall'ideatore di Scientology Ron Hubbard. Il nome del comitato compare all'interno dell'organigramma della chiesa nel dipartimento 20 (affari speciali) il cui scopo dichiarato è "l'accettazione di Scientology".
«Gli obiettivi del Ccdu - spiega Simonetta Po curatrice del sito allarmescientology.it - non sono di puro proselitismo. È un'operazione più velata il cui scopo è demonizzare la psichiatria dando implicitamente credito all'alternativa di Scientology. La religione propone di migliorare lo stato d'animo delle persone ed è inevitabile che il suo target siano le persone che vivono un disagio psicologico. Il bacino dei potenziali fedeli è lo stesso della psichiatria. C'è poi un dettaglio da tenere in considerazione. Scientology vieta l'accesso ai suoi trattamenti a chi ha ricevuto cure psichiatriche o ha assunto psicofarmaci. Per cui, in qualche modo, la psichiatria toglie a Scientology fette di mercato».
In Italia tanti ex affiliati a Scientology hanno denunciato e presentato esposti alla magistratura contro la chiesa di Hubbard. Hanno raccontato di essere stati spolpati economicamente e di aver pagato cifre enormi per acquistare libri corsi e altro materiale. «Anch'io - racconta Simonetta Po - ho fatto parte per breve tempo di Scientology. Era l'inizio degli anni ottanta. Ho speso circa 10 milioni di lire, che a quel tempo erano una bella cifra. Mi sono addirittura indebitata per pagarmi i corsi e come me hanno fatto tante persone».
I vari processi intentati negli ultimi 30 anni contro la chiesa si sono tutti conclusi con l'assoluzione. Il più famoso è sicuramente quello avviato a Milano negli anni '80. Il primo passo fu la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Forno nei confronti di più di 70 adepti della Chiesa di Scientology d'Italia 13 luglio del 1988. I reati ipotizzati erano: truffa, estorsione, circonvenzione di incapace, violenza privata, maltrattamenti e abbandono di minori, esercizio abusivo della professione medica, evasione fiscale ed associazione a delinquere. Dopo pronunciamenti contrastanti tra primo grado, appello e cassazione l'iter si concluse il 5 Ottobre 2000 con l'assoluzione di tutti i 33 imputati per l'ultimo capo di imputazione rimasto: associazione per delinquere. All'estero ha fatto molto scalpore alla fine del 2009 la condanna in primo grado per truffa (con una multa da multa di 600.000 euro) che un tribunale di Parigi ha inflitto ai responsabili dell'organizzazione.