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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 19:37.
Quattro giorni per favorire l'incontro tra la domanda internazionale di turismo archeologico e la straordinaria offerta che il territorio italiano, tra innumerevoli contraddizioni, può offrire. A Paestum, città dei Templi in provincia di Salerno, dal 18 al 21 novembre avrà luogo la tredicesima edizione della «Borsa mediterranea del turismo archeologico», vero e proprio salone espositivo che – come da formula collaudata – punta a favorire la commercializzazione di prodotti turistici specifici e l'approfondimento di temi inerenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione dei beni culturali e la cooperazione culturale.
Un'edizione dal sapore molto particolare, se consideriamo i recenti fatti di cronaca che di recente hanno messo in discussione la gestione degli scavi di Pompei ma anche la nuova esplosione dell'emergenza rifiuti, nemico storico del business dell'accoglienza in Campania. Come dire: per ospiti e relatori gli spunti non mancheranno. Ecco allora che in programma, sabato 20 novembre, finisce il dibattito «Il turismo culturale nel Mezzogiorno: il modello di governance della Rete dei siti Unesco», tra i quali è annoverata anche la celeberrima area archeologica vesuviana. Il respiro della manifestazione resta comunque internazionale: per la promozione del prodotto turistico culturale, sabato 20 novembre, si svolgeranno per esempio il workshop con la domanda rappresentata da 90 buyers esteri selezionati dall'Enit provenienti da 16 Paesi (Austria, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Olanda, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera) e il workshop con la domanda nazionale del turismo associato rappresentata da 20 responsabili decisori dei Cral. Il paese ospite ufficiale quest'anno è la Cambogia, il cui fiore all'occhiello, il tempio di Angkor Wat, si erge intatto nel tempo a forma piramidale con quattro torri agli angoli e una centrale che svetta su tutte. Le bellezze del patrimonio archeologico della Cambogia verranno illustrate giovedì 18 novembre.
Le nuove frontiere internazionali della ricerca scientifica e tecnologica legate al mondo antico saranno oggetto di ArcheoVirtual, esposizione sull'archeologia virtuale, a cura del Virtual Heritage Lab dell'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali del Cnr con la direzione di Sofia Pescarin. La rete internazionale dei Musei Virtuali sarà anche oggetto di un workshop in programma giovedì 18 e venerdì 19 novembre al quale prenderanno parte esperti provenienti da 12 Paesi. Agli incontri con i protagonisti porteranno la propria testimonianza Azedine Beschaouch, consigliere speciale del direttore generale Iccrom sulla conservazione del patrimonio culturale, Richard Hodges, docente di archeologia medievale dell'Università East Anglia di Norwich (Inghilterra), sulle recenti scoperte a Butrinto e sulla realizzazione del primo parco archeologico ambientale dell'Albania, Roberto Ippolito, autore del libro «Il Bel Paese Maltrattato. Viaggio tra le offese ai tesori d'Italia» sulla scomparsa delle ricchezze dal nostro Paese, nonché Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore sulla presenza degli Etruschi in Europa.