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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 09:09.
La nazionale azzurra chiude un 2010 da dimenticare, pareggiando 1-1 contro la Romania nell'amichevole di Klagenfurt. Dopo il fallimento al mondiale sudafricano e la rivoluzione tecnica (via Lippi per Prandelli), gli azzurri riescono ad evitare la sconfitta nell'ultima gara dell'anno soltanto nei minuti finali e grazie a una autorete di Marica, l'attaccante romeno che nel primo tempo aveva sbloccato il risultato. Una brutta partita che verrà ricordata per i «buu» razzisti e i fischi ai danni di Mario Balotelli e per i quattro esordienti che Prandelli ha lanciato dal primo minuto in una squadra dall'età media molto bassa (24 anni) e disposta con il 4-3-1-2. Subito titolari, dunque, Balzaretti, Ranocchia, l'oriundo Ledesma e Diamanti, tutti alla prima volta in azzurro. Il trequartista del Brescia va a piazzarsi alle spalle della coppia d'attacco Balotelli-Rossi. Il primo accompagnato dai «buu» razzisti e dai fischi di un gruppo di tifosi, il secondo con la fascia di capitano. A centrocampo spazio per Aquilani al ritorno in nazionale dopo una lunga assenza.
Romania con il 4-4-2, con Chivu al centro della difesa e la coppia Marica-Stancu in avanti. La partita dell'interista dura appena 15 minuti, poi va fuori per un problema muscolare che non farà felice Benitez. Al suo posto il difensore del Palermo, Goian. Giocano meglio i romeni, non particolarmente pericolosi, ma comunque più incisivi degli azzurri. Al 34' la Romania passa con Marica, che sfrutta un rimpallo e batte Viviano sotto misura. Nel finale di tempo un destro di Balotelli impegna Pantilimon. Nella ripresa Prandelli inserisce subito Pirlo, de Rossi e Gilardino e l'avvio è incoraggiante. L'attaccante della Fiorentina impegna subito il portiere romeno, poi va in gol, ma in posizione irregolare, sull'assist di Balzaretti. Al 33' si fa male De Rossi e al suo posto Prandelli inserisce Pazzini. Al 37' arriva l'1-1: su corner di Pirlo, Quagliarella tocca di testa, poi la deviazione di Marica che finisce nella propria rete per l'1-1 finale.
Al termine della gara il ct Prandelli commenta i fischi a Balotelli riaffermando la sua idea di una nazionale aperta al contributo di giocatori nati in altri paesi: «Non cambio idea, la mia nazionale sarà sempre aperta a chi ha passaporto italiano». «La delusione e la rabbia - prosegue il commissario tecnico azzurro - sono così forti che verrebbe voglia di dire qualcosa di forte, ma mi trattengo per non dare altra pubblicità a questa gente. È il segno che il nostro paese ha tanti problemi. Dimentichiamo che per decenni siamo stati la nazione con il maggior numero di emigranti al mondo: gli italiani si trovano ovunque, in ogni angolo del pianeta». Poi la proposta: «In casi come questi serve un gesto simbolico forte: a fine partita ho abbracciato Balotelli, la prossima volta se succederà lo faremo tutti insieme».