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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 15:47.
Il computer utilizzato dal boss della camorra Antonio Iovine è stato trovato all'interno del covo in cui si nascondeva il capo del clan dei Casalesi, un posto in cui sarebbe rimasto ancora per poco. Lo rivela, in un'intervista a Radiocor, Vittorio Pisani il capo della Squadra Mobile di Napoli che mercoledì, assieme con i suoi uomini, è riuscito a interrompere la latitanza del boss della camorra. È proprio sul pc di Iovine che adesso si concentra una parte delle indagini: «Il computer sarà sottoposto ad accurate analisi», ha dichiarato Pisani all'agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor.
Quello che gli investigatori sperano di trovare sono nomi e circostanze che possano aiutare a definire i rapporti personali e gli affari di Iovine all'indomani del suo arresto. Quel che è certo è che il covo in cui è stato catturato il boss stava per essere abbandonato: «Ci risulta dalle investigazioni - dice Pisani - che Iovine si sarebbe spostato a breve». All'interno della villetta, completamente abusiva, in cui il boss veniva ospitato da un muratore incensurato e da sua moglie c'erano solo pochi effetti personali appartenenti a Iovine: «Quello era un posto di passaggio.Ci risulta, infatti - aggiunge ancora il capo della Mobile di Napoli - che o' Ninno (questo il soprannome del boss, ndr.) avesse più appoggi logistici; un posto in cui mangiava, uno in cui dormiva, un altro in cui lavorava». Iovine si allontanava da Casal di Principe? «No: tutti i luoghi in cui si nascondeva - afferma Pisani - erano dentro Casale».
Quindi, nonostante fosse latitante e sapesse bene che le forze dell'ordine gli stessero dando la caccia, Iovine non rimaneva nascosto in un unico posto, «si spostava con frequenza - dice Pisani - adottando una serie di accorgimenti che dovevano servirgli a eludere i controlli». Per effettuare i suoi spostamenti, così come per trovare i luoghi in cui essere ospitato, il boss aveva bisogno di appoggi, di favoreggiatori. «Ed è proprio su queste figure - conclude Pisani - che adesso stiamo investigando: ci sono soggetti da indagare per circoscrivere tutte le responsabilità».
Le felicitazioni di Napolitano per l'arresto del boss. L'operazione che ha portato all'arresto di Antonio Iovine «rappresenta uno dei punti di arrivo della straordinaria mobilitazione della magistratura e delle forze dell'ordine, concretizzatasi nella messa in opera di un'efficace modello Caserta». Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in due messaggi di felicitazione inviati al capo della Polizia, e al Procuratore della Repubblica di Napoli. Per il capo dello Stato si tratta «di un risultato di straordinaria importanza che sottolinea, ancora una volta, come la collaborazione intensa delle forze di polizia e della magistratura nella gestione delle indagini consente, nel rispetto delle rispettive attribuzioni, di pervenire a crescenti successi anche nel contrasto a una spietata e pervasiva organizzazione criminale come la camorra».