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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 06:35.
L'Italia è al 167° posto nel mondo su 183 paesi. È lo sconfortante dato che emerge da uno studio condotto da Banca mondiale insieme a Iif e PwC che calcola il peso del prelievo fiscale sulle imprese, a causa soprattutto delle tasse sul lavoro e dei contributi sociali pagati dai datori di lavoro. In Europa il nostro paese continua a essere quello con il carico fiscale complessivo più alto per le aziende: 68,6% dei profitti, rispetto a una media europea del 44,2%. Notizie negative anche sul fronte della crescita: l'Ocse ha abbassato all'1% la stima per quest'anno (1,7% nell'eurozona) e all'1,3% nel 2011 (1,8% nell'area euro). Pessimismo sulla crescita europea e americana, nel lungo periodo, arriva da uno studio del Centro Einaudi.
Dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, giunge intanto un nuovo appello alla politica: «Basta con le liti e le beghe. Ormai da mesi non vengono affrontati i problemi reali dell'Italia. Invece occorre un'unità d'intenti e un senso di responsabilità collettiva».
Servizi u pagine 2 e 7
Commento u pagina 14