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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 14:27.
Un messaggio al capo dello Stato. «Napolitano è persona saggia, non farà il governo tecnico». E l'ennesimo attestato di lealtà al premier Silvio Berlusconi. «Con lui finchè non faremo le riforme». All'indomani del videmessaggio di Fini, il leader della Lega, Umberto Bossi, ha rinsaldato l'asse con il Cavaliere mandandoun messaggio molto netto al Colle che suona quasi come un avvertimento. «Non ci può essere un governo tecnico, ci siamo io e Berlusconi contrari. Se il presidente della Repubblica lo facesse, provocherebbe una reazione del paese troppo forte». Come dire: siamo pronti a invocare la rivolta di piazza se ciò dovesse accadere. Uno spauracchio, per la verità, già agitato dal senatur e dai suoi nei mesi scorsi.
In serata, nel corso della registrazione del programma di Gianluigi Paragone, "L'ultima parola", anche il ministro Roberto Maroni ha spinto sul pedale delle elezioni. «Noi auspichiamo che si vada al voto. Se non c'è più la maggioranza e si rischia di fare la fine del governo Prodi, non ha senso andare avanti». Maroni ha quindi spazzato via le voci che lo vedono inserito nella rosa di possibili candidati proposti da Fini a Bossi per la successione a Berlusconi. «Io premier? Ci manca solo questo, non esiste questa prospettiva». Un nome, però, l'esponente leghista lo ha fatto ed è quello di Giulio Tremonti. «Sarebbe un ottimo presidente del Consiglio - ha detto Maroni -, il problema è che bisogna prima fare le elezioni». Che restano per il Carroccio l'unica via percorribile.
Lo ha detto oggi a Montecitorio anche il senatur che, quanto alla linea da seguire da qui in avanti. ha rimarcato la sua preferenza per il voto. Se fosse per lui, insomma, si tornerebbe subito al voto. E, per ribadirlo, ha tirato in ballo un cavallo di razza della politica come Amintore Fanfani. «Se è saggio Berlusconi va al voto e ritorna, prenderà un sacco di voti in più. Una volta Fanfani ebbe la fiducia e si dimise. Io la vedo così...». Se ti mancano i numeri, è tornato a sottolineare Bossi, «poi tutte le volte devi andarteli a cercare». Un concetto che il leader della Lega aveva più volte espresso al Cavaliere. Lui ha fatto chiaramente capire che non amerebbe un governo vittima continua delle possibili imboscate dei finiani e dell'opposizione. Senza contare, ha osservato tra il serio e il faceto, che «Berlusconi non è neanche capace di andarseli a comprare». Quasi un tentativo di fugare le voci su una nuova campagna acquisti del Cavaliere sottolineando che semmai sono i suoi uomini che vanno a caccia di deputati, non il premier in persona.