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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2010 alle ore 21:11.
La seconda volta del presidente americano in un impianto Chrysler: dopo il Jefferson North di Detroit, Barack Obama accompagnato dal vicepresidente Joe Biden visiterà domani lo stabilimento di Kokomo, in Indiana, aperto nel novembre 2003 e dove sono impiegate 1.219 persone. Forte delle buone critiche incassate sui nuovi modelli e del lancio della Fiat 500, Chrysler si prepara così ad accogliere il presidente mentre l'amministratore delegato Sergio Marchionne annuncia, in un'intervista al Wall Street Journal: nei piani della casa automobilistica americana c'è anche la realizzazione di un suv sotto il marchio Maserati.
Nel 2013 - afferma Marchionne - Chrysler avvierà la produzione di un Suv premium che sarà venduto sotto il marchio Maserati in vari mercati del mondo. La vettura monterà il telaio e utilizzerà parte della meccanica della nuova Jeep Grand Cherokee e sarà assemblato nello stabilimento di Jefferson North a Detroit. «È proprio una grande struttura. Perchè non metterci il marchio Maserati?» aggiunge Marchionne. «Il piano - osserva il Wall Street Journal - segnala un ampliamento della collaborazione fra Chrysler e Fiat. La cooperazione fra Chrysler e Maserati aggiungerebbe una nuova dimensione ai legami tra la casa americana e la Fiat, in un momento in cui la Chrysler si sta preparando per una possibile offerta pubblica di azioni nel 2011». La Maserati sarà realizzata insieme al Grand Cherokee e al Dodge Durango ed è probabile - mette in evidenza Marchionne - che possà crearsi la necessità di effettuare nuove assunzioni e introdurre un terzo turno nello stabilimento di Jefferson North.
La visita di Obama e Biden a Kokomo rientra nel 'Main Street' tour della Casa Bianca. Nella fabbrica vengono prodotte le trasmissioni a cinque velocità per la Chrysler 300, la Jeep Grand Cherokee, il Dodge Nitro e il Dodge Charger. La nuova Chrysler, quella sotto il segno Fiat, ha investito nell'ammodernamento dell'impianto 343 milioni di dollari. Negli ultimi anni Kokomo è stata duramente colpita dalla recessione ma - mette in evidenza la Casa Bianca - grazie al piano di stimolo e alla ristrutturazione dell'industria automobilistica la città è ora in ripresa e il tasso di disoccupazione si è notevolmente ridotto. (Ansa)