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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2010 alle ore 06:37.
FRANCOFORTE - A scuotere i mercati finanziari ieri non è stata solo la crisi creditizia in Irlanda. Anche il cancelliere Angela Merkel ha contribuito al nervosismo degli investitori, affermando che la situazione della zona euro è «eccezionalmente seria». Nel contempo, la signora Merkel ha assicurato una popolazione tedesca fredda all'idea di un nuovo e controverso salvataggio sovrano che gli aiuti a Dublino saranno associati a «condizioni rigorose».
Ieri a Berlino, il cancelliere ha detto di essere rassicurato dalla presenza di un salvagente comunitario a favore dei paesi in crisi. Ciò detto, nonostante le differenze tra la crisi greca e quella irlandese (la prima è dipesa principalmente da una deriva dei conti pubblici; mentre la seconda ha le sue radici nel sistema bancario), la signora Merkel ha subito precisato: «Stiamo affrontando per quanto riguarda l'euro una situazione eccezionalmente seria». Da New York il numero due dell'Fmi, John Lipsky ha sottolineato come le tensioni sul debito pubblico europeo «potrebbero ripercuotersi sull'economia reale e attraversare le aree economiche».
«Non voglio tratteggiare - ha continuato il cancelliere democristiano in un discorso davanti a una platea di imprenditori - un quadro drammatico, ma voglio solo far notare che appena un anno fa non potevamo neppure immaginare il dibattito di questa primavera e le decisioni che abbiamo preso» relative alla Grecia. E quindi riferendosi al caso irlandese, ha aggiunto che è «motivo di grande preoccupazione».
L'allarmismo della signora Merkel ricorda per molti versi quanto avvenne in primavera prima del salvataggio della Grecia. Ieri come oggi, il leader tedesco è sembrato voler drammatizzare la situazione per strappare il consenso dell'opinione pubblica tedesca al salvataggio dell'Irlanda, oggetto proprio in questi giorni di trattative con Dublino.
Solo trasformando la partita in un'operazione di soccorso a favore dell'euro, la nuova moneta della Germania, il cancelliere crede di poter avere dalla sua la popolazione tedesca. In questo senso, ieri la signora Merkel ha ribadito che il nuovo meccanismo di gestione delle crisi sovrane, da utilizzare dopo il 2013, prevederà il coinvolgimento degli investitori, chiamati se necessario a sobbarcarsi i costi dell'eventuale ristrutturazione del debito.