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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2010 alle ore 15:32.
Intanto è arrivato un altro cerotto per gli azzurri dello sci alpino. Proprio per il nostro velocista di punta, Werner Heel, che si è procurato una piccola frattura alla mano destra allenandosi a Nakiska. Operato lunedì a Vail (Colorado), sarà in pista nell'ultima prova cronometrata odierna, che gli consentirà di partecipare alla discesa libera di sabato a Lake Louise in Canada. Scatterà su queste nevi l'appuntamento inaugurale delle discipline veloci per il 2010-2011; domenica ci sarà il superG, mentre le donne saranno impegnate negli Stati Uniti, ad Aspen, con un gigante e uno slalom. Sarà solo il primo assaggio della trasferta americana, che proseguirà i primi di dicembre con le gare maschili a Beaver Creek e quelle femminili di nuovo a Lake Louise. Heel prenderà il via con un tutore alla mano infortunata, che non è il massimo, quando bisogna buttarsi giù a cento km l'ora.
Heel ci crede
Per fortuna, il 28enne altoatesino di San Leonardo in Passiria è un ragazzone che difficilmente si fa intimidire. È il candidato numero uno della squadra per la coppa della discesa libera sempre sfuggita a tutti gli italiani, compreso Kristian Ghedina. Sarà un compito difficilissimo in una specialità dominata dagli austriaci e, negli ultimi anni, ancor più dagli svizzeri con tre affermazioni del nonno Didier Cuche (ora 36enne) nel 2007, 2008 e 2010. L'anno scorso Heel finì terzo con 292 punti, ma molto staccato da Cuche (528) e l'altro elvetico Carlo Janka (448). Può puntare anche al trofeo del superG, sfiorato nel 2009 quando si piazzò alle spalle di Svindal. L'azzurro vanta sette podi in Coppa del mondo, con tre vittorie; l'anno scorso partì nel migliore dei modi con il secondo posto di Lake Louise, senza però dimostrare una costanza sufficiente per trionfare al termine della stagione. Beffato anche alle Olimpiadi, quarto in superG a due centesimi dal bronzo, Heel dovrà giocarsi tutte le sue carte per diventare il vero erede di Ghedina e, perché no, magari per superarlo.
Svizzeri da battere
Le svolte della stagione possono trovarsi già dietro l'angolo. Basta ricordare la storia di Carlo Janka, che arrivò secondo nella libera di Lake Louise del 2008, pur essendo sceso con un pettorale altissimo, il numero 65. Era il primo podio di una carriera poi dirompente. Nel 2009 fu terzo sulla stessa pista; poi lo svizzero collezionò tre successi di fila a Beaver Creek una settimana dopo, in supercombinata, libera e gigante, diventando Iceman per la sua polivalenza e la sua freddezza. Ora lo ritroviamo con il titolo iridato in gigante dei Mondiali 2009, l'oro olimpico di Vancouver più la Coppa del mondo 2009-2010. È la gioventù senza paura (ha 26 anni) che fa scricchiolare i veterani. Cuche dovrà dare fondo a tutta la sua esperienza per bissare la vittoria dello scorso anno in Canada. Mazinga Svindal e Bode Miller sono attesi al primo vero test stagionale, dopo che il gigante di Soelden è stato cancellato per nebbia. Gli austriaci vorranno dimostrare di che pasta sono fatti, perché sono a digiuno di successi in libera da oltre un anno, precisamente da marzo 2009 a Kvitfjell con Klaus Kroell. Tra gli svizzeri ci sarà pure Daniel Albrecht, per la prima volta su un tracciato di coppa, ma solo nelle prove cronometrate, dopo la spaventosa caduta sulla Streif (Kitzbuehel) del 22 gennaio 2009.