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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2010 alle ore 22:40.
Non ci sono i comitati pro-vita che approderanno da Bruno Vespa dopo il no dei conduttori. E nemmeno il prolungamento chiesto dal programma e negato dai vertici Rai. Ma la quarta e ultima puntata di "Vieni via con me" finisce tra gli applausi degli spettatori. Forte dei record di ascolti migliorati di puntata in puntata, anche l'ultimo appuntamento ha segnato un'audience molto alta, anche se in leggero calo: lo share è stato del 29,17%, pari a poco meno di 8 milioni e 700 mila spettatori, dopo che la terza puntata aveva registrato ben il 31,60%, con 9 milioni 670 mila spettatori.
L'addio di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha preso le mosse dall'elenco del primo: le cose che ho imparato facendo questa trasmissione. E vira poi sull'orazione civile del secondo dedicata all'emergenza della ricostruzione in Abruzzo. «L'Italia è un Paese di terremoti - attacca l'autore di Gomorra -, eppure ogni volta che ne accade uno sembra che sia il primo, ogni volta abbiamo la sensazione di essere impreparati».
Quindi lo scrittore ci riporta dentro quella tragedia e in uno dei suoi luoghi simbolo: la casa dello studente. definita «una bomba a orologeria». La casa dello studente, ammonisce Saviano, «è stata il simbolo di una condotta criminale che si è avuta per anni - ha osservato lo scrittore - quando si costruisce non rispettando le regole». Quindi il bilancio di quel dramma e il ricordo del sisma che sconvolse l'Irpinia nel 1980: «Sembra di vedere sempre la stessa tragedia».
Prima Fabio Fazio aveva letto l'elenco delle cose che ha imparato facendo questa trasmissione. «Ho imparato che la Rai è ancora un pezzo importante di questo Paese, anche se spesso dimentica di esserlo, ho imparato che per molti televisione pubblica vuol dire che siccome è di tutti allora non si può dire niente, ho imparato che per molti altri televisione di Stato vuole dire televisione dei partiti». Ho imparato, ha aggiunto Fazio, «che qualcuno si definisce "pro-vita" come se altri potessero definirsi "pro morte". Chi non si è entito rappresentato da questa trasmissione può farne un'altra. Ho imparato che tutti sapevano che al Nord c'è la 'ndrangheta, ma se lo erano dimenticati». E poi, una battuta su Saviano: «Ho imparato che è molto telegenico e che la sua scorta lo guarda anche la sera in televisione».