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Parte il Servizio diplomatico europeo. Nessun italiano nei posti chiave

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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2010 alle ore 12:48.

Il primo dicembre 2010 nasce ufficialmente il Servizio diplomatico europeo una delle novità più importanti previste dal Trattato di Lisbona. La baronessa inglese Catherine Ashton ha completato il team di top management con le ultime nomine, avvenuta all'inizio di novembre, dei due vice-segretari generali: la tedesca Helga Schmid agli Affari politici e il polacco Maciej Popowski agli Affari istituzionali. I due affiancheranno il francese Pierre Vimont, segretario generale esecutivo e l'irlandese David O'Sullivan, direttore generale operativo con la responsabilità dell'amministrazione.

Il periodo di gestazione del Servizio europeo di azione esterna (Seae) è stato lungo. E non è stato ancora completato: a regime ci lavoreranno 6mila persone. Il servizio diplomatico europeo, sorta di ministero degli esteri Ue, nasce con il Trattato di Lisbona rispondendo all'esigenza di una voce unica e veramente europea nel mondo, che abbia come punto di riferimento l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, carica ricoperta dal 1 dicembre 2009 dalla britannica Ashton. Come previsto dal Trattato, l'organizzazione e il funzionamento del servizio sono stati fissati da una Decisione del Consiglio (la n. 247 il 26 luglio 2010) su proposta dell'Alto rappresentante, previa approvazione della Commissione e consultazione del parlamento europeo. Lo scorso 20 ottobre il parlamento europeo e il 25 ottobre il Consiglio, hanno approvato le proposte di modifica del regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità europee, per tenere conto del Seae, (Com (2010) 85) e una proposta di modifica del regolamento sullo Statuto dei funzionari delle Comunità europee, che sarà applicato anche al personale del servizio (Com (2010) 309). L'entrata in vigore di queste due norme segna l'avvio ufficiale del Seae.

La Decisione dello scorso 26 luglio istituisce il SEAE ne fissa in modo preciso l'organizzazione e il funzionamento, e dispone che :
- il Seae è un organo funzionalmente autonomo, distinto dalla Commissione e dal segretariato del Consiglio, è posto sotto l'autorità dell'Alto rappresentante e costituito da un'amministrazione centrale e dalle delegazioni dell'Unione nei paesi terzi e presso le organizzazioni internazionali.

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Tags Correlati: Catherine Ashton | Comunità Europea | Consiglio Europeo | David O'Sullivan | Direzione Generale | Ettore Sequi | Europa | Governo | Helga Schmid | Inter-istituzionale | Lisbona | Maciej Popowski | Ministero degli affari Esteri | Pierre Vimont | Politica | Roberto Ridolfi | Seae | Stati Membri

 

Il suo compito è quello di assistere l'Alto rappresentante nello svolgimento delle sue funzioni. Il Seae assiste anche i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, nonché la Commissione e collabora con il segretariato generale del Consiglio, i servizi della Commissione e i servizi diplomatici degli Stati membri, per assicurare la coerenza tra le diverse area dell'azione esterna dell'Unione e tra quest'ultima e le altre politiche;
* il Seae è gestito da un segretario generale esecutivo - che opera sotto l'autorità dell'Alto rappresentante – assistito da due segretari generali aggiunti. L'amministrazione del servizio è organizzata nelle seguenti direzioni generali: "unità geografiche" che coprono tutti i paesi del mondo, come pure "unità tematiche" e unità incaricate di problemi multilaterali; una direzione generale responsabile per gli affari amministrativi e di bilancio, per la comunicazione e la sicurezza; la direzione competente per la gestione delle crisi e pianificazione (Cmpd), la capacità civile di pianificazione e condotta, lo stato maggiore dell'Unione europea (Eums) e il Centro situazione dell'Unione europea. L'amministrazione centrale comprende anche un servizio di pianificazione politica strategica, un servizio giuridico, sotto la diretta autorità amministrativa del segretario generale, e servizi incaricati delle relazioni interistituzionali;
* le delegazioni dell'Ue nel mondo sono poste sotto l'autorità di "capi delegazione" che ricevono istruzioni dall'Alto rappresentante e dal Seae e sono responsabili della loro attuazione. Anche la Commissione può impartire istruzioni alle delegazioni nei settori nei quali essa esercita i poteri conferitigli dal Trattato.

La decisione non specifica il numero di diplomatici (che proverranno dagli Stati membri, dalla Commissione e dal segretariato del Consiglio) che lavoreranno all'interno del Seae. Il numero dei funzionari e degli agenti Seae sarà determinato ogni anno nel quadro della procedura di bilancio. Come indicato nella decisione, infatti, il Parlamento europeo svolgerà pienamente il suo ruolo nell'azione esterna dell'Unione, comprese le sue funzioni di controllo politico previste dai trattati. Inoltre, l'Alto Rappresentante consulterà regolarmente il Parlamento europeo sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della Pesc e provvederà affinché le sue opinioni siano debitamente prese in considerazione. L'accordo raggiunto garantisce inoltre lo scrutinio del Parlamento europeo del bilancio del Seae: mentre il bilancio esecutivo sarà responsabilità della Commissione, che dovrà comunque tenere i deputati informati sulle spese per le azioni esterne e le delegazioni, il discarico del bilancio del Seae nel suo complesso sarà eseguito dal Parlamento.

Il 15 settembre 2010 la Baronessa Ashton ha nominato 29 capi delegazione e 1 capo delegazione aggiunto su una short list di 68 candidati, approvato dalla Commissione il 20 luglio scorso. Come descritto in precedenza, tale short list è risultata da procedure di preselezione su un totale di 470 candidati. Per quanto riguarda i funzionari di nazionalità italiana sono stati nominati Ettore Sequi, capodelegazione in Albania, e Roberto Ridolfi, capo delegazione in Uganda.

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