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«L'edilizia torni una priorità»

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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2010 alle ore 06:37.


ROMA
«In questi 18 mesi non è successo nulla e la situazione si è aggravata». È la denuncia arrivata ieri mattina dalla "piazza dell'edilizia", 1.500 imprenditori delle costruzioni e 1.400 tra artigiani e professionisti, più i sindacalisti, per la prima volta insieme da tutta Italia davanti a piazza Montecitorio, e per la prima volta così critici verso il governo.
Le denunce e le richieste sono le stesse da 18 mesi: ritardi inaccettabili nei pagamenti degli enti pubblici per lavori effettuati, taglio delle risorse per le infrastrutture, mancata attuazione dei programmi Cipe approvati, mancanza di strumenti di qualificazione che favoriscano le imprese più qualificate, misure più forti a favore della legalità e contro il lavoro nero.
Al settore dell'edilizia è arrivato il sostegno di Emma Marcegaglia. «Il settore – ha affermato la presidente di Confindustria – deve tornare a essere tra le priorità dell'agenda politica e trovare risposte adeguate. Garantire i pagamenti alle imprese per i lavori eseguiti, utilizzare le risorse disponibili per realizzare le infrastrutture che servono al paese, puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità: sono obiettivi che come Confindustria condividiamo e che meritano adeguate risposte da parte del governo».
Nel pomeriggio, il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, ha guidato una delegazione che si è recata a Palazzo Chigi per un incontro con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, e il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. Il governo si impegna, se sarà ancora in sella dopo il 14 dicembre, a varare la semplificazione normativa e amministrativa, mentre per l'accelerazione dei pagamenti alle imprese si sta studiando una soluzione tecnica con la cassa depositi e prestiti. Buzzetti ha preso atto degli impegni, sottolineando però l'assenza del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per cui passano molti dei problemi sul tavolo.
In piazza era stato un tripudio di caschi gialli, blu e rossi, ma le parole pesanti come pietre. «Lo stato è puntuale nelle richieste quando dobbiamo pagare le tasse – dice un giovane imprenditore di Vicenza, Paolo Zarantonello – poi quando è lui a dover pagare ci fa aspettare mesi, a volte anni».

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Tags Correlati: Anna Finocchiaro | CDP | Cisl | Dario Franceschini | Franco Stradella | Gianni Letta | Imprese | Italia | Maurizio Gasparri | Pd | PDL | Pierluigi Mantini | Pubblica Amministrazione | Udc | Uil | Walter Veltroni

 

Il ritardo nei pagamenti della pubblica amministrazione è il problema numero uno per tutti. L'Ance stima crediti dei costruttori per 14 miliardi (pari alla metà del valore dei lavori pubblici in un anno), con tempi di pagamento sempre più lunghi, arrivati a oltre sei mesi per il 45% delle imprese, con punte che arrivano a 24 mesi.
«Il ritardo nei pagamenti è uno scandalo nazionale – ha rincarato Braccio Oddi Baglione, presidente dell'Oice, le società di progettazione – non possiamo assistere impotenti al declino di un settore fondamentale per l'economia del paese», che vale circa l'11% del Pil e che negli ultimi tre anni ha perso il 18% in valori reali e 180mila posti di lavoro (250mila con l'indotto).
Strana piazza quella di ieri. Insieme per la prima volta i rappresentanti di 14 sigle del mondo delle costruzioni: le grandi imprese dell'Agi e quelle medio-piccole dell'Ance, gli artigiani edili di Cna, Confartigianato, Fiae Casartigiani e Claai, le cooperative Legacoop e Confcoperative, i progettisti dell'Oice, i sindacati edili di Cgil, Cisl e Uil, i produttori di legno, calcestruzzo, laterizi.
Strana piazza quella in cui Walter Schiavella, segretario della Fillea Cgil viene applaudito dagli imprenditori arrivati da tutta Italia. «Le delibere Cipe sulle infrastrutture – ha detto Schiavella – sono solo di carta. Il patto di stabilità è ancora lì, a bloccare il settore. Vige ancora l'assurdo sistema del massimo ribasso, e il sistema ispettivo e dei controlli è stato falcidiato dalla scure dei tagli: così oggi sono imprese sane a soccombere».
La politica di tutte le parti si è affacciata: il segretario Pd, Pierluigi Bersani, con Dario Franceschini, Anna Finocchiaro, Walter Veltroni. Il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri, con Franco Stradella. Una delegazione Udc guidata da Pierluigi Mantini, Pasquale Viespoli di Fli. «La manifestazione è stata un successo – ha chiuso Buzzetti – siamo riusciti a farci sentire».
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