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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 16:29.
Istanbul è la città più dinamica del mondo post Grande Recessione. Una vera sorpresa anche per i ricercatori della Brookings Institution (Washington DC) che, in collaborazione con London School of Economics e Deutsche Bank Research, hanno partorito il recentissimo e originale report Global Metro Monitor frutto di un'indagine globale su 150 aree metropolitane analizzate prima, durante e dopo la crisi 2008-09. Una conferma invece che gli emergenti (avanzati o meno) stanno portando il mondo fuori dalla Grande Recessione. Nel bene e nel male.
La classifica, basata sul Valore aggiunto lordo inteso come crescita del reddito e dell'occupazione (e quindi misurazione del contributo di una città al Pil nazionale), registra impietosamente il ribaltamento degli equilibri e delle posizioni di potere del passato. Le città che segnano una ripresa più veloce sono per la gran parte in tre aree chiave: Cina e India, Sud-Est asiatico e Sudamerica. Solo tre metropoli del cosiddetto mondo avanzato appaiono in alto nella lista: Melbourne (Australia, 14) Austin (Texas, 26) e Montreal (Canada, 27), e sono quelle che hanno saputo stringere più legami con gli emergenti più veloci. Nessuna città europea invece tra le prime 30. Nessuna città africana tra le prime 50, fatta eccezione per due egiziane: Alessandria (28) e Il Cairo (29). Ma, soprattutto, nessuna città russa nelle prime 30, il che ancora una volta mette in dubbio il posizionamento della stessa Russia di Putin nel plotone dei cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India e Cina).
Due i trend più interessanti
Innanzitutto lo stretto legame esistente tra le città portuali, forti di un importante settore commerciale, e la dinamicità della crescita grazie alla loro capacità di servire le economie più dinamiche del mondo: Cina, India e Brasile non a caso ospitano 13 delle prime 30 città (Shenzhen, Shanghai, Guangzhou, Pechino, Rio de Janeiro, Hyderabad, Mumbai, Bangalore, Kolkata, Chennai, Tianjin, Belo Horizonte, San Paolo) e 15 se si aggiungono Taipei e Hong Kong. Bene il Sud-Est asiatico: Singapore (4), Manila (9), Kuala Lumpur (23), Giakarta (20), Seul (33) e Bangkok (35, con un balzo prodigioso dal posto 150 pre-crisi). Ma rispetto alle graduatorie pre-crisi emergono soprattutto le performance delle città sudamericane: Lima (oggi numero 3 contro il precedente 16), Santiago del Cile (5 contro 41) o Rio de Janeiro (10 rispetto a 100), Guadalajara (15 contro 69), Buenos Aires (19 contro 60).