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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 06:38.
Qualcuno tra gli sconfitti l'ha definita la vittoria delle materie prime. Una allusione neppure troppo velata alla forza economica legata a petrolio e gas. Voci importanti, seppure in modo diverso, sia per la Russia che per il Qatar. Alla prima è andata l'organizzazione dei mondiali di calcio del 2018, al secondo quella dell'edizione del 2022. È questa la scelta, annunciata ieri a Zurigo, della Fifa. Federazione potente e discussa, guidata ancora da Sepp Blatter, 74enne svizzero.
Per il 2018 la competizione era tra nazioni europee: oltre alla Russia erano in campo l'Inghilterra, l'accoppiata Spagna-Portogallo e quella Olanda-Belgio. L'offensiva dei britannici, presenti nella città elvetica con un delegazione di cui facevano parte il primo ministro David Cameron, il principe William, la stella David Beckham, non ha avuto successo. Hanno invece avuto ragione i broker che alla vigilia avevano puntato sulla Russia. Il premier Vladimir Putin ha rinunciato alla presenza personale a Zurigo, trattenuto a Soci per il vertice intergovernativo Italia-Russia, salvo saltare su un aereo per Zurigo non appena avuta la notizia della vittoria. Oggi il premier russo sarà comunque a Krasnaya Polyana, cittadina vicina a Soci, per il pranzo offerto dal leader del Cremlino Dmitri Medvedev in onore di Silvio Berlusconi.
Il progetto russo prevede 16 stadi (in 13 città), 13 da costruire, tre da ristrutturare, per un costo di 3,82 miliardi di dollari. La maggior parte sarà concentrata nella parte occidentale del paese. A Mosca sono previsti quattro stadi. Uno sarà realizzato a Soci, dove si svolgeranno le Olimpiadi invernali nel 2014.
Per alcuni osservatori, la candidatura della Russia, che non ha mai ospitato la competizione, ha avuto l'appoggio dei membri Fifa di molti paesi, europei e non, irritati dal servizio che la televisione britannica Bbc nei giorni passati ha mandato in onda, rincarando la dose sui sospetti di corruzione negli anni scorsi e mettendo nel mirino tre funzionari della Federazione e cioè Ricardo Teixera (Brasile), Issa Hayatou (Africa), Nicola Leoz (Sud America). Il servizio della tv britannica ha fatto aumentare la tensione, considerando che due membri della Fifa, Raynald Temarii (Tahiti) e Amos Amadu (Nigeria), il 18 novembre scorso erano stati esclusi, ancora per sospetti di corruzione.