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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2010 alle ore 08:52.
Resta invariata, per la Lega, l'equazione clandestini- criminalità. La svolta nelle indagini sulla scomparsa di Yara, con il diradarsi dei sospetti sul giovane marocchino per il quale il Pm ha chiesti infine la scarcerazione, non modifica la linea del Carroccio secondo cui rimane in ogni caso l'allarme criminalità cresciuta negli ultimi anni a causa di quel fenomeno che Mario Borghezio definisce «immigrazione selvaggia».
Certo, c'è la presa d'atto da parte del Carroccio della "svolta" nelle indagini e sia Matteo Salvini, sia Borghezio sottolineano come l'obiettivo sia quello di assicurare i veri colpevoli alla giustizia siano essi connazionali o meno (anzi, dice Borghezio, «se fossero italiani il fatto sarebbe ancora più grave»). Eppure la prima pagina del quotidiano "La Padania" di martedì, non lascia dubbi sullo stato d'animo che attraversa la Lega dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto extracomunitari responsabili di gravi reati (come la strage di ciclisti a Lametia Terme).
Sotto il titolo "Ma che giustizia è?" il quotidiano leghista punta il dito contro una immigrazione incontrollata e contro una giustizia ritenuta lassista e si elencano recenti casi di cronaca: «Per la Cassazione ergastolo eccessivo per chi ha seviziato e fatto a pezzi i coniugi Pellicciardi»; e poi «immigrato drogato uccide sette ciclisti in un colpo. Ma l'arresto non è ancora convalidato»; per arrivare al caso di Yara: «Verso la scarcerazione del marocchino in fuga. Intercettazioni ritenute deboli».
Il giornale della Lega ospita anche un intervento di Luca Zaia, governatore del Veneto, che rincara: «Che giustizia è quella che non riconosce il carcere a vita nemmeno per un omicidio efferato come quello di Gorgo al Monticano? Cancellare l'ergastolo e una pena di vent'anni di reclusione per i due albanesi che hanno seviziato e ucciso Guido e Lucia Pellicciardi, sessantenni - come ha deciso una sentenza della Cassazione - significa scrivere una brutta pagina nella nostra storia».
Il marocchino non è responsabile? «Meglio così», ha risposto Salvini, per il quale però «l'equazione clandestino-alto tasso di criminalità la confermano la questura e il numero di stranieri nelle carceri, con buona pace - ha aggiunto - del cardinale Tettamanzi (che aveva invitato a non sovrapporre alla categoria degli immigrati quella dei delinquenti). Anche per Borghezio rimane un punto fermo per il Carroccio l'allarme immigrazione incontrollata- criminalità.