Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2010 alle ore 06:39.
ROMA.
Non tutti i gli immigrati sono delinquenti. Il monito del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi è un messaggio pastorale che irrompe nella tragedia in corso di Yara Gambirasio, la ragazza tredicenne scomparsa da venerdì pomeriggio a Brembate Sopra (Bergamo); e in quella già consumatasi domenica a Lamezia terme (Cz), dove un marocchino di 21 anni travolge e uccide con la sua Mercedes sette ciclisti. A stento i segnali di xenofobia di si trattengono - e molti già sono apparsi mentre ieri, nel corso delle indagini sulla scomparsa di Yara Gambirasio, la posizione di Mohammed Fikri, il principale indiziato per la scomparsa di Yara Gambirasio, è cambiata.
È probabile che si vada verso la sua scarcerazione visto che i sospetti si erano appuntati su una traduzione imprecisa di un'intercettazione in cui l'extracomunitario avrebbe detto «Che Allah mi protegga» e non «Che Allah mi perdoni». Il pubblico ministero non intende così confermare la custodia cautelare per Fikri.
Sottolinea il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, a Radio 24: «Non dico nulla perchè ci sono investigazioni in corso e sarebbe opportuno che si lasciassero lavorare gli investigatori» ma, aggiunge, «non vorrei che diventasse un caso mediatico come quello di Avetrana».
Poi, però, il titolare del Viminale interviene sul caso del cartello «Occhio per occhio, dente per dente» apparso a Brembate Sopra (Bergamo) davanti alla casa della ragazza. «Non vorrei - dice Maroni che un cartello messo da una persona che ha questo atteggiamento e che lo stesso sindaco leghista di Brembate ha condannato e che io condanno diventasse il simbolo di quella comunità che è invece operosa ed accogliente. Al Nord - afferma il ministro - c'è un sistema di accoglienza e integrazione degli immigrati che è un modello».
Resta il messaggio dell'arcivescovo di Milano: «Davanti ai gravissimi fatti che stiamo apprendendo dalla cronaca di questi giorni restiamo profondamente addolorati, anzi sconcertati - scandisce Tettamanzi davanti ai rappresentanti delle istituzioni cittadine, della Regione e della Provincia - prego per le vittime di queste e di tutte le violenze, per i loro familiari. Prego inoltre perchè non si sovrapponga genericamente a tutti gli immigrati la categoria della delinquenza». E l'alto prelato ricorda che «ogni persona di origine italiana o straniera, deve essere sempre giudicata singolarmente, per quella che è».