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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2010 alle ore 12:07.

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Prima apertura per Tiburtina: la stazione riqualifica la cittàPrima apertura per Tiburtina: la stazione riqualifica la città

La piazza più grande di Roma, il centro commerciale più frequentato, un nuovo attrattore urbano nel cuore della capitale, il tutto all'interno della nuova stazione Roma Tiburtina. La prima nuova stazione italiana dell'Alta velocità sarà pronta tra sei mesi. Fino ad ora i lavori sono stati realizzati al 70 per cento e oggi sarà inaugurato uno dei due ingressi principali, l'atrio sul fronte Pietralata, che collegherà verticalmente la nuova infrastruttura a più livelli, dal nuovo parcheggio interrato (600 posti auto, su due piani) alla galleria vetrata in costruzione. «Da oggi sarà possibile entrare in stazione dai due fronti, Pietralata e Nomentano - spiega l'architetto romano Paolo Desideri dello studio Abdr - e il transito potrà avvenire attraverso un tunnel sotterraneo. A regime, dalla prossima estate quindi, l'accesso ai treni sarà possibile dal grande ponte pedonale e per l'uscita, più rapida, si continuerà a preferire il tunnel interrato».

La nuova stazione Tiburtina sarà pronta a giugno 2011.Una galleria di cristallo sospesa a nove metri di altezza sulla piattaforma dei binari. All'interno otto volumi galleggianti saranno destinati a viaggiatori e cittadini. Tra questi anche l'ufficio postale, l'ufficio di polizia, negozi e luoghi per il cultro. È questa la spina dorsale della nuova Roma Tiburtina progettata dall'architetto Paolo Desideri - a capo di un gruppo formato da Abdr Architetti Associati Drees & Sommer Italia Engineering, Busmann & Haberer Architekten Deutschland, Massimo Majowiecki, Ezio Gruttadauria, Mauro Merlo, Nicolas Cazzato - vincitore del Concorso internazionale di progettazione nel 2001. Ogni giorno vi entreranno 200mila persone: come se tutte le mattine entrasse l'intera città di Perugia.

Un'opera di architettura e ingegneria di grandi dimensioni, con una galleria vetrata lunga 360 metri e larga 60. Che è stata concepita anche per poter gestire numeri sociali importanti, che hanno richiesto un'innovazione nella topologia edilizia. «Non bastava costruire una stazione, il sistema urbano doveva prevedere un centro commerciale, servizi per i diversi flussi e un ampio spazio pubblico. Abbiamo pensato quindi di realizzare un nuovo brano di città, un'opera ibrida - spiega l'architetto -, un volume radicato nel tessuto della città attraverso due piazze ribassate (sui fronti Nomentano e Pietralata, ndr) dove sarà possibile l'intermodalità con gli altri mezzi di trasporto, privati e publici, bus delle linee urbane e extraurbane».

Dall'interno della nuova stazione sarà poi possibile l'integrazione con la metropolitana, linea B, e con due linee FR verso l'aeroporto e verso i Castelli romani. «Il viaggiatore che arriverà a Tiburtina - racconta Desideri - si troverà progressivamente all'interno dell'edificio. Raggiungerà i binari attraverso una sequenza di spazi. Non di volumi chiusi ma di spazi aperti, con una precisa identità: prima la piazza, poi l'atrio multilivello, poi la galleria vetrata e infine i binari». Le dimensioni sono importanti: l'atrio su Nomentano è più grande di quello di Termini, con un'altezza libera di 22 metri. La nuova stazione rientra in un programma di trasformazione urbana di oltre 90 ettari concordata tra il Comune di Roma e le Ferrovie dello Stato che consentirà di valorizzare i due quartieri separati dalla linea del ferro, arricchendoli con nuove strade, parcheggi, piazze e servizi pubblici. Oltre alla stazione è prevista anche la realizzazione di nuovi edifici: sul lato Pietralata nove torri ospiteranno uffici, un albergo per 250 stanze e un centro commerciale, sul fronte Nomentano ci sarà un edificio lineare, a uso direzionale, che terminerà con un parcheggio di sei piani fuori terra. In questa zona troveranno sede anche i nuovi uffici di Ferrovie.


L'investimento complessivo è di 320 milioni di euro, di cui 170 solo per la stazione. Roma sarà la prima nuova stazione dell'Alta Velocità italiana, a dicembre 2011 sarà pronta anche quella di Torino Porta Nuova (progettata dal gruppo guidato da Jean Marie Duthilleu e Etienne Tricaud) e entro il 2012 anche quella di Napoli Afragola firmata da Zaha Hadid Architects (entro il 2011 il piano del ferro, un anno dopo la parte architettonica). Tempi più lunghi a Firenze dove Fs prevede di poter avere la nuova stazione di Foster+Partners per il 2014. A data da destinarsi la nuova stazione di Arata Isozaki per Bologna (si stimano infatti sei anni di lavori dopo che inizieranno gli interventi previsti dal Comune per le aree circostanti la stazione).

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