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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2010 alle ore 08:08.
Ahmed e Fatima (nomi di fantasia) si abbracciano, o forse si stavano per abbracciare, non importa, durante una passeggiata nel bosco. Qualcuno nel paese li intravede, denuncia il fatto. Ed ecco il verdetto: otto frustate sulla schiena con la canna di bambù davanti a centinaia di persone, nella piazza della moschea, davanti, quindi, ad amici, parenti, conoscenti. Non è la scena di un film ambientato in epoche lontane. È la vicenda che ha coinvolto in questi giorni due giovani indonesiani nella città di Jantho, provincia di Aceh, nel Nord dell'isola di Sumatra. Un Romeo e una Giulietta in veste islamica, di 24 e 17 anni.
Secondo il procuratore che ha deciso la pena, in una delle province che applicano sempre più alla lettera le leggi della sharia in virtù del suo speciale statuto di autonomia in seno all'Indonesia (il più grande paese musulmano del mondo dotato di una costituzione laica), i due giovani «sono stati sorpresi in ottobre dagli abitanti della zona in procinto di abbracciarsi durante una passeggiata in un bosco». «Anche se non avevano ancora avuto rapporti sessuali», si precisa. Come dire, poteva andare peggio, se pensiamo alla vicenda di Sakineh o, per esempio, al taglio delle mani per furto.
La lista degli orrori può continuare. E non importa se la maggior parte degli ulema in tutta la storia dell'Islam è convinta che queste pene siano sì islamiche, ma praticamente inapplicabili (per l'adulterio, ad esempio, è prevista la presenza di 4 testimoni di provata onestà che dovrebbero giurare di aver assisitito alla consumazione dell'atto sessuale: è ovvio che è quasi impossibile); la tesi di quasi tutti gli ulema è che questi hudud (le punizioni fissate dalla sharia per determinati comportamenti contrari alla morale islamica, dalle relazioni sessuali illecite, alla rapina, alla blasfemia) in realtà abbiano soprattutto un carattere deterrente perché l'obbiettivo è far capire al credente la gravità di tale azioni. Quello che però che sta avvenendo nella quotidiana realtà di alcuni paesi è un'applicazione feroce di quei dettami. Anzi, al "praticamente impossibile" sta subentrando il "sicuramente possibile", se si pensa a come queste pene vengano inflitte senza testimoni e nel modo più barbaro che si possa immaginare. E avanza anche una tendenza popolare inquietante che percepisce positivamente tali pratiche, come se in esse vi fosse il maggior attaccamento all'Islam.