Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 08:11.
ROMA - Nessuna variazione per l'elettricità ma nuova salita, seppur lieve (+1,4%), per il prezzo del gas. Dovrebbe essere questo, nelle previsioni di Nomisma Energia, l'adeguamento trimestrale delle tariffe energetiche che il collegio uscente dell'autorità per l'energia riserverà per il primo trimestre del 2011 a tutti i clienti, la maggior parte delle famiglie è un buon numero di piccole imprese, che non hanno ancora deciso di uscire dal vecchio sistema delle tariffe amministrate(che ora si chiamano "di maggior tutela") per aderire alle tante offerte formulate dagli operatori sul mercato libero.
Decisioni ufficiali per i prezzi energetici di inizio 2011 ancora non ce ne sono. L'authority delibererà nei prossimi giorni, probabilmente con un po' di anticipo sulla scadenza del 31 dicembre. Ma intanto gli analisti si avventurano nelle previsioni manovrando i parametri di calcolo affidati all'authority. Il prezzo stabile dell'elettricità previsto da Nomisma seguirebbe due trimestri successivi in lieve contrazione (0,5 a luglio, altra limatura analoga ad ottobre), mentre il nuovo ritocco all'insù nel prezzo del metano confermerebbe il trend rialzista di tutto 2010 dopo la lieve tregua(-0,1%) del trimestre in corso.
La tendenza alla stabilità del prezzo dell'elettricità deriva - spiega Davide Tabarelli, direttore di Nomisma Energia - alla combinazione di alcuni fattori. L'aumento dei prezzi dei combustibili (tipicamente il metano, che come noto ha un peso preponderante nella generazione elettrica italiana) è mitigato dalla crescente concorrenza della borsa elettrica, alimentata dalla domanda che ancora non tira in pieno e fatica ad allinearsi al periodo pre-crisi. Una pressione concorrenziale, che la stessa authority giudica assolutamente positiva, che stempera un po' anche la pressione sui prezzi finali determinata dai messici oneri sulla componente tariffaria che finanzia i sussidi alle fonti rinnovabili.
Per il gas le cose non vanno bene. Anche se potrebbero, dal punto di vista del piccolo consumatore finale, andare peggio. Per il secondo trimestre consecutivo l'autorità per l'energia applicherà infatti un nuovo metodo di calcolo trimestrale che per il metano tiene conto anche dei prezzi spot sui mercati internazionali. Questi stanno subendo una consistente flessione non solo grazie a fattori congiunturali ma anche grazie alla nuova disponibilità di materia prima (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Una metodologia di calcolo che ha peraltro sollevato forti contestazioni tra gli operatori, penalizzati da una contrazione dei margini causata dalle difficoltà di trasferire effettivamente sul nostro mercato la diminuzione dei prezzi spot.