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Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 08:13.
ROMA
Dopo lo scandalo parentopoli su Atac e Ama, monta la polemica anche sull'Acea. L'utility capitolina è finita negli ultimi giorni sotto i riflettori perché tirata in ballo sul sistema di assunzioni di parenti e amici da parte di sindacalisti e politici. Ma la vicenda è più delicata rispetto alle altre municipalizzate, perché la società è quotata a piazza Affari ma anche perché proprio la prossima settimana è attesa la firma con le organizzazioni sindacali dell'intesa per gestire l'esodo di personale, che secondo le indiscrezioni potrebbe coinvolgere qualche centinaio di persone. Ed è proprio su questi aspetti che si è riaccesa la polemica politica. «Su Acea è necessario verificare se sono state fatte assunzioni da parte dei vertici con l'amministrazione Alemanno - ha dichiarato in una nota il capogruppo Pd Roma Capitale Umberto Marroni - anche perché sarebbe un paradosso proporre un piano di ristrutturazione del personale e aver fatto contemporaneamente assumere alcune centinaia di lavoratori». Gli fa eco Enzo Foschi, consigliere regionale del Pd che ironizza: «dopo le 1.400 assunzioni in Ama e le 854 in Atac, ecco puntuali arrivare le 600 assunzioni in Acea. Nasce spontanea una domanda: ma Alemanno non si riposa mai? Ecco perché si dimentica anche a quali matrimoni va e dove si trova: è troppo impegnato nelle assunzioni nelle aziende del comune di Roma». Ieri l'azienda romana ha specificato che da aprile 2009 a oggi sono stati «stabilizzati 239 contratti, assunte 113 persone a fronte di un turnover di 388 persone».
Ma la nota della società non si ferma qui e sostiene di aver già smentito ieri Il Sole 24 Ore, accusandolo di diffondere notizie false. In verità Acea non ha smentito nulla: anzi, le sue precisazioni non hanno fatto altro che confermare i casi di parentopoli denunciati dal giornale visto che la società stessa ha affermato che tali assunzioni non sono andate oltre il 2007 (con questo viene sottinteso che sono avvenuto solo durante la giunta Veltroni e non quella di Alemanno). Per quanto riguarda le notizie false - come già riportato sul giornale di ieri - è stato fatto un errore, ma la realtà forse peggiora la situazione: ad essere stati assunti in Acea, nel 2008 e nel 2009 (dunque ben dopo il 2007) non sono stati - come scritto in precedenza - la segretaria e il marito dell'ex presidente Sunia, Luigi Pallotta, la cui moglie lavora in Acea, bensì i due figli Vanessa e Paolo D'Acapito. L'unica affermazione non veritiera (su dieci casi elencati) è stata quella di sostenere, a torto, che la signora Nunzia Bauco, dirigente della direzione del personale, avesse perorato la causa dell'assunzione della sorella Antonella nella società, che invece era avvenuta per concorso.