Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 12 dicembre 2010 alle ore 16:58.
Il vento soffia a 80 chilometri orari e le onde arrivano a sei metri: sono «discretamente migliorate» le condizioni meteo-mare al largo della costa egiziana dove da 24 ore l'equipaggio della Jolly Amaranto, 21 uomini di cui 16 italiani e 5 romeni, è in attesa di soccorsi, dopo un'avaria. E col migliorare del tempo si allenta un pò anche la preoccupazione a bordo della nave mercantile.
Il comandante Federico Gatto ha da poco abbandonato il ponte di comando per concedersi qualche ora di riposo, dopo aver affrontato una notte in mezzo ai flutti. Meno teso anche l'armatore della nave Stefano Messina, amministratore delegato della «Ignazio Messina», che stamani ha incontrato i giornalisti.
«La corrente ha portato la Jolly Amaranto a 35 miglia dalla costa e a 100 miglia da Alessandria d'Egitto - spiega Messina - il rimorchiatore Simoon della Smith partito da Creta è in avvicinamento e si prevede che raggiunga la nave verso le 17. Il comandante Gatto e quello del rimorchiatore sono in contatto e a questo punto non escludiamo l'ipotesi che l'equipaggio, invece di abbandonare la nave, possa essere rimorchiato in porto».
Nei pressi della Jolly Amaranto c'è anche la petroliera di un armatore greco, ma le condizioni del mare e del vento, seppur migliorate, rendono proibitiva l'ipotesi di un trasbordo tradizionale. Molti porti egiziani restano chiusi e lo stesso elicottero contattato dagli armatori per trarre in salvo l'equipaggio non ha avuto l'ok per alzarsi in volo.
E se la preoccupazione resta, a bordo il morale è abbastanza alto. Da stamani il direttore delle macchine è in sala con altri due uomini ed in contatto con supporto tecnico della centrale operativa della compagnia a Genova, per cercare di trovare l'origine del guasto e far ripartire i motori.