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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 19:08.
Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi, è indiscutibile che, come rappresentanti della Lega Nord, non avremmo voluto trovarci quest'oggi in Aula a dibattere su delle mozioni di sfiducia a questo Governo presentate dall'opposizione, ma anche, con un atto che noi abbiamo bollato da subito come un gravissimo errore politico, da chi fino ad oggi ha fatto parte di questa maggioranza, che ha vinto le elezioni e a cui è stato dato incarico dai cittadini di governare il Paese.
Per noi la politica è prima di tutto attività pratica, volta a parlare di cose concrete, a risolvere i problemi e i bisogni concreti dei cittadini. Avremmo senz'altro preferito di trovarci oggi ad esaminare uno dei tanti provvedimenti che attendono di essere discussi nell'interesse dei cittadini, i quali, due anni e mezzo fa, ci hanno incaricato, con una netta espressione della loro volontà, di riformare il Paese.
Allora, da questa discussione vogliamo, ancora una volta, cogliere l'opportunità di riconfermare la nostra piena fiducia a questo Esecutivo, che nonostante quanto si affanni a far credere un'opposizione preconcetta ed ideologica, ha operato bene, e nella direzione indicata dalla volontà popolare.
Lo scorso 29 settembre, infatti, questo Parlamento ha riconfermato il proprio sostegno al Governo sulla base di un programma, la cui concreta attuazione è sotto gli occhi di tutti. Oggi, quel sostegno è messo nuovamente in discussione, e di fronte a ciò non rimane che prendere atto delle responsabilità di chi oggi vorrebbe creare condizioni di instabilità, mettendo di fatto a serio rischio il completamento del processo riformatore avviato.
Il vero motivo per cui oggi siamo qui a discutere queste mozioni di sfiducia è il timore del cambiamento: chi vuole far concludere anticipatamente questa esperienza di Governo non vuole il cambiamento, non vuole le riforme. In questi due anni abbiamo avviato la più importante riforma incompiuta da oltre cinquant'anni: il federalismo fiscale (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
L'approvazione della legge n. 42 del 2009 ha posto le basi per il completamento di un progetto ipotizzato già al tempo della Costituzione, sempre riproposto e sistematicamente fallito per aver disgiunto il potere di spesa da quello di riferimento delle risorse, cosa che, con il tempo, ha degradato il profilo dello Stato sociale a Stato assistenziale, barattando come solidarietà quello che in realtà è rendita, clientela politica, illegalità.