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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 18:01.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, la crisi infinita del Governo arriva finalmente nel suo luogo naturale: il Parlamento. È qui che oggi è rappresentata la sovranità popolare. È la nostra Costituzione che assegna a tutti noi che siamo qui - che domani voteremo - l'onore, e soprattutto la responsabilità, di decidere le forme con le quali il nostro Paese dovrà essere guidato al termine di questa crisi.
Qui c'è la prima differenza tra la nostra mozione di sfiducia e il suo discorso di stamane, signor Presidente del Consiglio, che richiama una Costituzione che non c'è, in cui il Parlamento e il Presidente della Repubblica sono ridotti al ruolo di passacarte di fronte al leader e al rapporto diretto con il suo popolo.
Siccome l'attuale Governo trascina il Paese da otto mesi nell'inconcludenza e nella rissa politica quotidiana, è anche nostra responsabilità dire, qui in Parlamento, basta, e concorrere, insieme a tutti coloro per i quali la parola responsabilità ha un valore, a far uscire l'Italia da questo marasma.
Sfiducia quindi, perché questo Governo è partito con la maggiore forza politica che nessun Governo ha mai avuto in Italia, e si ritrova oggi a mendicare con mezzi che non fanno onore alle nostre istituzioni una fiducia minima per promettere di realizzare, con un voto di margine, quello che - come ha detto stamane al Senato il senatore Marcello Pera - non ha fatto con cento voti in più.
L'ha fatto stamane, signor Presidente del Consiglio, con parole che suonano come una provocazione: cosa vuol dire, detto da lei, moderazione? Soprattutto, cosa c'entra lei con la moderazione? È moderazione attaccare, magari all'estero, di fronte alla comunità internazionale, la Corte costituzionale come luogo dell'eversione?
È moderazione che il vertice del suo partito dica: «ce ne freghiamo del Presidente della Repubblica» (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? È moderazione questa deriva finale verso la personalizzazione e il populismo, che sono tutt'uno con il suo modo di concepire la politica? Pag. 4
No, lei e la moderazione siete come il sole e la luna e non è un caso che, dopo aver collaborato con lei, tanti moderati veri abbiano deciso oggi di presentare e votare una mozione di sfiducia. Per noi votare la sfiducia è naturale. Per altri oggi lo è un po' di meno e comprendiamo i timori che stanno dietro alle scelte di questi mesi.