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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 19:45.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, tutto avrei potuto immaginare il 29 aprile 2008 tranne che, nel bel mezzo della legislatura, mi sarei ritrovata ad intervenire in Assemblea contro una mozione di sfiducia al mio Governo ideata, voluta e pretesa dal Presidente della Camera. Un Presidente votato dalla maggioranza parlamentare che ha vinto le elezioni del 2008 e non votato dai gruppi parlamentari di opposizione, che, invece, oggi appongono la firma sulla mozione di sfiducia.
Per la prima volta nella storia della Repubblica ci troviamo di fronte ad una mozione di sfiducia del Presidente della Camera al Presidente del Consiglio. Mi chiedo e vi chiedo, signori della sinistra, signori delle garanzie istituzionali della morale a senso unico e della verità assoluta, è corretto tutto questo? Sono amareggiata come i 14 milioni di elettori del Popolo della Libertà che ci hanno chiesto di cambiare il nostro Paese.
Signor Presidente Fini, noi giovani eravamo dentro Forza Italia e dentro Alleanza Nazionale, ma soprattutto eravamo nel Paese quando per strada montavamo i gazebo della Casa della Libertà e sognavamo un grande partito liberale, moderno e riformatore, un partito di tutti e in grado di andare oltre gli orizzonti dei partiti di provenienza. Si tratta di un partito che non è nato solo per la generosità sua e del Presidente Berlusconi, ma di decine e decine di migliaia di nostri militanti, uniti da un grande sogno: un'Italia unita nel popolarismo europeo. Ho sentito spesso in questi giorni alcuni deputati di Futuro e Libertà (eletti nel Popolo della Libertà) dire che Fini era cofondatore del Popolo della Libertà, quasi a rivendicare il diritto di sfasciare, rompere e distruggere. No, signor Presidente Fini, quel diritto lei non ce l'ha perché partito è di tutti. Lei è stato fondatore come lo sono stati tutti gli iscritti di Forza Italia e di Alleanza Nazionale. Oggi sono orgogliosa di difendere questo progetto politico con migliaia di ex militanti di Alleanza Nazionale.
Il Popolo della Libertà è un partito dei doveri, ha il compito di aprirsi alla società italiana, di renderla contendibile là dove la sinistra l'ha sempre chiusa tra le corporazioni, fra i potentati economici, fra i baroni e fra gli ordini superati dal tempo. Dov'è oggi l'università nella quale il figlio dell'operaio può diventare notaio con pari diritti rispetto al «figlio di»? Il nostro è un progetto riformatore: porre tutti nelle stesse eguali ed identiche condizioni di partenza. Questo si ottiene non facendo uguali tra diseguali come la sinistra vorrebbe, ma facendo della democrazia... Scusate (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania)...