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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 19:12.
Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, nel 2008 toccò a me fare il primo intervento dell'opposizione nella seduta che si apprestava a darle la fiducia. Nel riconoscerle la vittoria elettorale - riconoscimento che suscitò anche qualche malumore su questi banchi - la invitai tuttavia a non sottovalutare le aspettative che quel consenso le caricava addosso, ad essere consapevole della responsabilità che quella vittoria le imponeva e a fare i conti, senza propaganda e senza illusioni, con i tanti problemi che il Paese aveva davanti.
Non so se lei abbia mai riflettuto su quelle parole. Quello che so per certo è che lei, in questi due anni, questa capacità non l'ha avuta. Oggi è qui a chiederci la fiducia per una maggioranza che non c'è più e per un Governo che non ha più la credibilità che gli elettori gli avevano riconosciuto.
Anche oggi, anziché fare i conti con la realtà, ha preferito affidarsi, come spesso accade, alla regola aurea della pubblicità - cosa di cui lei si intende - ossia che non è importante che una cosa sia vera, ma che sia creduta vera. Lei ha applicato tale regola questa mattina nel suo discorso al Senato, in cui sostanzialmente ha detto che il Governo ha fatto bene, fa bene e continuerà a fare bene e che è irresponsabile fermarlo per litigi e ambizioni personali, facendo credere, Pag. 43come è accaduto spesso in queste settimane anche nella pubblicistica, che la crisi di questa maggioranza sia in fondo l'effetto di un litigio politico nella sua leadership tra lei e l'onorevole Fini, rovesciando così la causa e l'effetto.
Infatti, la lite tra lei e il Presidente della Camera non è la causa di questa crisi, ma la sua conseguenza. Questa crisi, che l'ha portata qui a mendicare una maggioranza che non ha, ha delle ragioni di fondo. Le radici di questa crisi stanno nel fatto che l'Italia ha l'11 per cento di disoccupazione, il più alto livello di disoccupazione degli ultimi 16 anni.
Questa crisi ha le sue radici nel fatto che la crescita è una crescita zero, la più bassa crescita tra i Paesi industrializzati. La crisi che l'ha portata qui ha le sue radici in un debito pubblico che è cresciuto costantemente e sottolineo che, ogni qual volta governate voi, cresce, dopo che i governi di centrosinistra quel debito pubblico lo hanno ridotto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).