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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 09:11.
BRUXELLES - Accordo fatto per la creazione del meccanismo europeo di stabilità (Esm), lo strumento permanente a uso e consumo dei paesi euro in crisi che dovrà prendere il posto dell'attuale European Financial Stability Facility (Efsf) quando verrà a scadere nel giugno 2013.
L'accordo c'è, si è lavorato nel week-end, la presidenza belga in prima linea, per metterlo in bella copia e presentarlo per l'imprimatur ai 27 capi di stato e di governo dell'Unione che si riuniranno al vertice giovedì e venerdì prossimi a Bruxelles. Dopo le dichiarazioni in libertà e gli inevitabili sussulti dei mercati e degli spread, ora la parola d'ordine è profilo basso e toni smorzati. Dunque un summit ovattato e relativamente tranquillo, che faccia dimenticare gli ultimi, troppo esagitati e litigiosi, nella speranza di recuperare la fiducia nell'Europa e nella sua moneta unica.
«Faremo di tutto per difendere l'euro, la sua sopravvivenza non è negoziabile», hanno dichiarato all'unisono venerdì Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Non che tra Francia e Germania sia perfetta unità di intenti. Men che meno tra la coppia e il resto dei partner o tra questa e la Bce. È fresca e bruciante, del resto, l'accusa di anti-europeismo lanciata al cancelliere tedesco dal presidente dell'Eurogruppo, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, dopo che gli è stata respinta al mittente la proposta, avanzata insieme a Giulio Tremonti, per l'emissione di eurobond da parte di un'Agenzia europea del debito.
I contrasti restano forti: sull'idea delle eurobbligazioni come sulle pressioni di molti, Bce ed Fmi in testa, per aumentare le risorse dell'Efsf (doppio no tedesco). Il che tra l'altro potrebbe alleggerire gli oneri che oggi pesano sulle spalle della Bce, sempre più esposta sul doppio fronte dei debiti sovrani e delle banche in crisi. «Sul Fondo, le sue dimensioni, la sua flessibilità, il suo utilizzo (anche per possibili acquisti di bond ndr) il dibattito è aperto», ha ammesso ieri il portavoce della Commissione Ue.
Per creare l'Esm l'accordo sul tavolo del vertice Ue prevede l'emendamento dell'art. 136 dei Trattati Ue con procedura semplificata (art.48,6) e secondo questo calendario: decisione formale nel marzo 2011, le 27 ratifiche nazionali entro fine 2012, entrata in vigore del nuovo testo il 1° gennaio 2013. In modo da avere 6 mesi per risolvere eventuali imprevisti e rendere operativo il nuovo Fondo entro giugno 2013, come previsto.