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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2010 alle ore 07:53.
L'ultima modifica è del 15 dicembre 2010 alle ore 07:40.
Il governo ha la maggioranza e quindi dovrebbe... governare? Beh in teoria sì, ma il Belpaese, si sa, non è un paese normalissimo. La mia ipotesi, peraltro, è che si vada comunque ad elezioni, forse non a marzo-aprile, ma nella tarda primavera, perché le opposizioni, soprattutto quelle del Terzo Polo, sono stordite. Quindi gli incidenti parlamentari saranno più rari anche se è improbabile che si regga troppo a lungo così o che Berlusconi riesca a imbarcare l'Udc alle sue condizioni.
Ebbene, se io fossi un governo razionale e avessi di fronte sei mesi di legislatura prima di un'ordalia elettorale che si preannuncia durissima, come mi muoverei? Accontentando il più possibile i gruppi di pressione meglio organizzati magari infliggendo qualche colpetto alle constituencies che mi sono avverse, approvando leggi populistiche che servono come strumenti di propaganda e rimandando ogni decisione difficile che scontenti larghi strati di popolazione.
Qualche esempio? Avanti a tutto vapore con la controriforma dell'ordine forense per potersi presentare anche come "il Presidente-avvocato" di fronte a toghe plaudenti. Colpo di acceleratore sulla modifica della legge 231 sulla responsabilità penale delle imprese, introducendo il balzano concetto della "certificazione" dei modelli di organizzazione che esimono le imprese stesse dalla pena. Si dà un contentino a Confindustria, si rendono felici i consulenti che faranno da certificatori e si assesta un colpettino ai pubblici ministeri (che tanto, ad usare un eufemismo, non sono simpatetici col governo).
Si proceda con le quote-rosa, provvedimento dannoso e liberticida ma politicamente corretto e che consente di vestire i panni del "Presidente-femminista" (geniale, no?). In più introdurrei un bel progetto di legge sull'introduzione del quoziente familiare, scorciatoia familistica rispetto all'abbassamento reale delle imposte sui redditi, ma popolare presso l'elettorato tradizionale.
Liberalizzazioni? Non scherziamo, chi li sente gli amministratori locali e le loro migliaia di società controllate? Privatizzazioni, allora? Ma no, chi meglio del governo riesce ad aiutare le nostre grandi aziende in Russia? Giustizia: purtroppo sarà difficile far passare il processo breve e la legge sulle intercettazioni, ma grazie al sacrifico di questi provvedimenti ci sarà il casus belli per le elezioni.