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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2010 alle ore 06:37.
Un duplice obiettivo: finiani e centristi delusi. Unica la strategia, che un rodato cacciatore di teste come Francesco Pionati sintetizza così. «Berlusconi ha cacciato i mercanti dal tempio, ora li tenga fuori. Saranno i fedeli a entrare». Fuor di metafora ecco la traduzione: mettere sotto pressione, sul territorio, i parlamentari centristi delle regioni (al Sud come al Nord) in cui l'Udc governa con il Pdl. Costringendoli a fare una scelta, nella speranza che non seguano in periferia la strada del nascente "polo della nazione". Perché Pionati è convinto che presto anche tra i suoi vecchi compagni di partito si materializzeranno le prime crepe. All'Udc hanno già preso le necessarie contromisure. «I nostri parlamentari sono tutti al calduccio col seggio sicuro».
Nel mirino della maggioranza ci sono però anche i moderati di Fli. I nomi che circolano non sono nuovi. Si guarda ai firmatari, rimasti dentro Fli, dell'ultimo tentativo di mediazione lanciato dal tandem Moffa-Augello: Carmine Patarino ed Egidio Digilio. Ma nel Pdl l'attenzione sembra puntata anche su altre colombe futuriste: Gianfranco Paglia, Luca Bellotti, Francesco Proietti Cosimi, Claudio Barbaro. E ancora Giuseppe Consolo, Andrea Ronchi e Giulia Cosenza.
Dai diretti interessati piovono le smentite. «Il treno del Cavaliere - spiega Consolo - partirà vuoto e senza di me». Paglia usa toni pacati ma fermi. «Non sono uno che cambia idea, ho fatto una scelta con convinzione e non mi sento un traditore». Chiarissimo è anche Bellotti. «Non so perché ogni tanto mi tirano in ballo. Sono amico di Fini e non mi muovo». Come Patarino. «Pressioni? Mai ricevute. C'è un quotidiano confronto con i colleghi del Pdl. Mi conoscono, non ho mai dato loro la possibilità di farlo». E anche Proietti Cosimi smentisce. «Assolutamente no, non sono tra i corteggiati».
Tutti, dunque, assicurano lealtà al capo, ma l'operazione di "conquista" è appena avviata. E ruota attorno al passaggio di Moffa, Siliquini e Polidori nel gruppo misto. «Berlusconi non va a caccia di nessuno - assicura un ex An ben informato -. Prima o poi i moderati di Fli incalzeranno Fini rispetto alla linea "falchista" e se lui si chiuderà nella difesa a oltranza dei vari Bocchino e Briguglio perderà altri pezzi». Che convergerebbero a quel punto nel gruppo misto per costituire una sorta di "Fli dei moderati", il cui nucleo sarebbe rappresentato dal trio Moffa-Polidori-Siliquini. A questi si unirebbero gli altri futuristi già usciti e alcuni parlamentari del Pdl, da cercare tra chi ha provato a ricucire fino alla fine il rapporto tra il Cavaliere e Fini. Obiettivo: toccare quota 20, soglia minima per un nuovo gruppo alla Camera. Insomma, una sorta di riedizione dell'impresa tentata e mai conclusa dal repubblicano Francesco Nucara. Preferibilmente, sperano dal Pdl, non con lo stesso esito.