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Tormentone Cassano. Reintegrato nella Samp ma già verso il Milan

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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2010 alle ore 09:04.

Antonio Cassano e il Milan sembrano essere sempre più vicini. L'agente del giocatore si è incontrato a cena con l'ad rossonero Adriano Galliani e insieme avrebbero messo a punto un'ipotesi di accordo economico, con contratto fino al 2014. L'indiscrezione è arrivata dopo che gli arbitri avevano disposto il reintegro di Cassano nella Samp lo stipendio dimezzato fino al termine del contratto. Ma l'attaccante dovrebbe lasciare Genova da subito. La Sampdoria infatti sarebbe pronta a cederlo, e il Milan dovrebbe pagare la cifra che spetta al Real Madrid, ex squadra di Cassano.

Mettaccassano. Va bene, ma dove? Specie adesso che il collegio arbitrale dei tre saggi, con decisione di grande equilibrismo politico, ha riconsegnato la patata barese a Garrone: passata la mezzanotte del 31 gennaio te lo riprendi, con lo sconto del 50% sull'ingaggio. Insomma, Cassano a prezzo di saldo. Ora, in teoria, se la Samp lo vende deve dare 5 milioni al Real Madrid, anche se formalmente al mercato invernale cederà un giocatore fuori rosa. Tra il dire e il rispetto degli accordi c'è sempre di mezzo un mare ben più profondo del Golfo del Tigullio, ma del resto nemmeno il Garrone imbestialito vorrà rimetterci pure dei soldi per già costose questioni di principio.

La fine di questa storia, totalmente paradossale, è già scritta: Cassano verrà venduto a qualcuno ancora non ben identificato e sui quattrini si metteranno d'accordo secondo il solito principio del danno minore, anche perché questo giocatore non è una questione di soldi, in nessun senso. Cassano non è un investimento e non ha alcun prezzo. Ha maledettamente ragione il suo presidente tradito quando dice: "Non pensiate che ci sia la fila fuori dalla mia porta per pigliarlo". È così, anche se tutti i club di serie A se lo potrebbero permettere. Bisogna solo trovare la voglia di sedersi sopra un barile di dinamite. Chi ce l'ha? Dicono il Milan, specie se riuscisse a liberarsi dalla costosissima palla al piede con le treccine.

Dicono l'Inter, che non ha mai preso un rimpiazzo per Balotelli e in questo modo andrebbe a riempire, oltre al gap tecnico offensivo, pure quello delle teste da giardino di infanzia che la partenza di Mario aveva drasticamente impoverito. Si ristabilirebbe così l'equilibrio psico-tecnico precedente. Ma voi ce lo vedete Cassano a giocare una volta ogni tanto, magari in Coppa Italia davanti a quattro gatti? Se pensate di sì, preparatevi, perché il pazzo furioso che a Madrid faceva l'imitazione di Capello, sta per tornare, alla faccia di tanti bei discorsi sulla maturità conquistata. La soluzione inglese, ve la raccomandiamo: se Garrone gli vuole davvero male, lo accompagna in macchina in Inghilterra e lo lascia lì, regalandolo al primo che passa come un orfanello. Qui abbiamo bisogno di un samaritano del nostro pallone: uno che se lo porti a casa e lo metta al centro del suo presepe.

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Tags Correlati: Adriano Galliani | Antonio Cassano | Cagliari (squadra) | Genova | Inter | Madrid | Parma (squadra) | Però Ghirardi | Real | Roberto Baggio | Sampdoria | Sport | Tigullio | Zanetti

 

Una soluzione non malvagia sembrava quella della Fiorentina. Ma Della Valle ha già detto che da loro basta e avanza Mutu: uno che va in giro a far danni e a spaccare la faccia ai camerieri ce l'hanno già. Un'altra idea è magari il Parma. Però Ghirardi ha dichiarato che ha troppa stima per Garrone per prendere il giocatore: non attacca, se gli volesse davvero bene lo libererebbe dall'impiccio semmai. Hanno parlato del Cagliari, con Cellino pronto a inserirlo nella sua rock band. Ma conoscendo un po' entrambi, al primo screzio ci sarebbe da chiamare l'esercito. Restano solo i romantici e i sognatori. Come quelli che lo vedrebbero a Brescia, sotto l'ala di Gigione Maifredi, là dove Roberto Baggio ha vissuto l'ultima, meravigliosa primavera. E già che ci siamo, allora perché non a Bologna, con il re del caffè Zanetti che è diventato padrone e potrebbe decidere di portare un regalone di nozze al popolo rossoblu preso per il naso dagli ultimi avventurieri. Insomma, capirete: vale tutto e non vale nulla, perché questa è la storia di Cassano. Mentre la leggiamo, si sentono dei singhiozzi in sottofondo: non è Prandelli che piange. E' Lippi che, chissà dove, si sta ammazzando dal ridere.

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