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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2010 alle ore 08:12.
ROMA
Disboscamento in due fasi per le 242 voci di agevolazioni fiscali oggi esistenti nell'ordinamento fiscale e che "erodono" gettito per 142 miliardi di euro. E potrebbero non essere ancora tutte.
Nella prima riunione operativa della riforma fiscale svoltasi ieri a Roma presso la scuola superiore di economia e finanza, è emersa infatti l'esigenza del fisco di ampliare il concetto di agevolazione e dunque di erosione del gettito.
L'allargamento dei bonus fiscali da passare al setaccio in questa prima fase dovrà riguardare anche le agevolazioni statali concesse per i tributi locali (esenzione Ici per la prima casa, il cuneo fiscale Irap o la franchigia di 9.000 euro per l'Irap degli autonomi eccetera). Fuori dal monitoraggio, dunque, tutto ciò che è diretta espressione dell'autonomia impositiva degli enti territoriali. Ci sono poi anche le forme di prelievo a tassazione separata o quelle di imposizione sostitutiva, come ad esempio quella sulle rendite finanziarie. O ancora i regimi speciali come il forfettone (i minimi), la tassazione sui redditi fondiari per gli agricoltori o ancora l'esenzione dei dividendi distribuiti ai soci, introdotto per evitare doppie imposizioni.
Mettere alla base della riforma fiscale il concetto di erosione trova l'appoggio delle parti sociali, ma purché la semplificazione delle agevolazioni rappresenti una razionalizzazione delle stesse e serva a riequilibrare la pressione fiscale tra le differenti componenti sociali, soprattutto in termini di equità.
Un lavoro complicato e particolarmente delicato, come hanno dimostrato i primi dissensi manifestati da Confagricoltura e Forum delle famiglie, quello che attende per i prossimi tre mesi il primo dei quattro gruppi di lavoro di esperti istituiti dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e guidato da Vieri Ceriani, responsabile dei rapporti fiscali per la Banca d'Italia. Al suo fianco il direttore del dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella e i vertici dell'agenzia delle Entrate, con il direttore Attilio Befera e il vicario, Marco Di Capua.
Alle 25 organizzazioni presenti al tavolo con i loro esperti e ai rappresentanti del mondo accademico e professionale, è stato chiesto in prima battuta di indicare per tutte le 242 voci di agevolazione e le altre che si andranno ad aggiungere, il perché della loro introduzione, gli effetti prodotti e i motivi che potrebbero portare al loro mantenimento, allo loro abolizione o se del caso al loro aumento.