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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2010 alle ore 08:36.
Si può dare di più – Ogni riferimento a Milano non è puramente casuale. L'Olimpia scarica contro la Virtus la rabbia per la sconfitta senza nerbo né voglia in Eurolega nella grottesca serata di Biella, che sancisce la virtuale eliminazione dall'Europa che conta. Peccato, per tanti motivi: tra questi vale la pena sottolineare la vocazione internazionale del marchio Armani, e il fatto che Siena, tornata clamorosamente dominante tra le mura patrie (vedi anche la gara con Pesaro), annuncerà a breve un ulteriore rinforzo nel reparto lunghi (probabile Varnado da Pistoia) per allungare il roster, proprio in vista della seconda fase di Eurolega. Questione di prospettive.
Grinta da vendere – Nel caso ai milanesi servissero esempi da imitare, in termini di voglia di lottare e vincere, pregasi rivolgersi ad Avellino e Teramo. Gli irpini, pur alle prese con una crisi societaria che minaccia di cancellare una delle più belle realtà dell'ultimo decennio della pallacanestro italiana, piegano nettamente Cremona. E che dire di Teramo, che sbanca Varese e aggancia Brindisi, abbandonando per la prima volta in stagione l'ultimo posto? Coach Ramagli sembra aver risvegliato gli abruzzesi, Zoroski (26 punti, 4/4 da 2, 476 da 3) e Davis (21, 4/5 da 2, ¾ da 3, 7 rimbalzi) sono i suoi profeti, Rullo e Polonara portano il loro mattone alla causa e colorano d'azzurro il sogno salvezza
Eppur si muove – Certo parlare di crisi superata è un parola grossa. Vero però che per Roma comincia a intravvedersi qualche spiraglio di luce. La settimana ha portato successo a Teramo, qualificazione alle Top16 di Eurolega, vittoria su Malaga e, dulcis in fundo, altro successo a Biella. Con un filo rosso comune: le ottime prestazioni di Gigi Datome, che a 23 anni sembra pronto a mantenere le grandi promesse che ormai da diverse stagioni lo accompagnano. Ieri per lui 19 punti (4/5 da 3, 4 rimbalzi, 3 recuperi), 25 di valutazione. Se son rose fioriranno. Speriamo in azzurro
Ritorno d'annata – Era mancato anche, e soprattutto, lui nell'avvio fatto di sconfitte in serie della Pepsi Caserta. Normale quindi che il ritorno dei campani al livello che meritano porti principalmente la firma di Jumaine Jones. 31 anni, carattere focoso e talento purissimo. L'ex Lakers segna tutti i suoi 14 punti tra ultimo quarto e supplementare, e decide così a favore dei bianconeri la sfida in trasferta sul campo di Montegranaro. Non a caso Jumaine è uno che l'Nba l'ha giocata sul serio (non solo L.A., ma anche Cleveland, Charlotte, Phoenix) prima di sbarcare a Napoli. Una firma di troppo tra Milano e Ural Great Perm lo ha portato via un anno tra Russia e Portorico, prima del ritorno in Campania, sponda casertana. Dove Jumaine continua a regalare prodezze