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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 15:24.
Torna Barbara Berlusconi torna sul luogo del delitto, ma non le manda a dire. «La cosa più grave è che Mara Carfagna trovi il coraggio di lagnarsi. A volte bisogna avere il pudore di tacere. Se si sente discriminata lei, che dai Telegatti è diventata ministro, la cosa assume dimensioni ancora più grottesche» dichiara la figlia del premier in una nuova intervista a Vanity Fair (fece scalpore quella dell'agosto 2009, successivamente oggetto di rettifiche da parte dell'intervistata) - che le dedica la copertina - a proposito del ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, che aveva parlato di maschilismo politico nei suoi confronti.
Per la figlia del premier, «vedere certe signorine girare in auto blu non fa bene all'immagine del Paese, perchè davvero si fatica a coglierne i meriti», ma se è Silvio Berlusconi che ha portato le showgirl in Parlamento, «non dimentichiamoci neanche che sono gli italiani che le hanno votate. La democrazia propone delle scelte, poi si chiede il consenso. E non mi pare che Berlusconi abbia un problema di consenso. Certo, non voglio eludere così il problema, credo che siano state fatte valutazioni superficiali, e che queste abbiano sminuito la classe politica nel suo complesso».
«Amareggiata dagli scandali sessuali»
«Sono vicende che mi hanno amareggiato. E faccio fatica a rispondere serenamente. Vorrei che una lettrice provasse a mettersi nei miei panni. È ovvio che non sono d'accordo con un certo tipo di condotta, ma devo anche credere alle verità di mio padre», sostiene Barbara Berlusconi commentando gli scandali a luci rosse che hanno coinvolto il padre.
«Non sarà venuto per farmi litigare con mio padre?», inizia del resto l'intervista . «Accetto volentieri» di parlare «ma voglio fare una premessa: anche se a volte mi è capitato di non essere in sintonia con il pensiero e le azioni politiche di Silvio Berlusconi, non per questo sono una cattiva figlia, e non per questo amo meno mio padre. Ho per lui, e per i suoi molteplici successi, grande ammirazione, ma mi riservo di avere un approccio intellettualmente critico alla vita. Diversamente, sarei una persona da poco, e non avrei saputo sfruttare al meglio le tante opportunità che mio padre e la mia famiglia mi hanno dato. Poter distinguere la politica dalla vita privata è un privilegio che ho come figlia e che Berlusconi ha come padre, ma non come politico. Di questo resto convinta».