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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 10:56.
9. «Attaccare il reattore, una volta che l'uranio, quelle sbarre di combustibile, saranno molto vicine a esso… e di sicuro quando saranno introdotte nel reattore, vorrebbe dire emettere una grande quantità di radiazioni. Non c'è dubbio su questo. Quindi, se Israele intende davvero fare qualcosa contro il sito di Bushehr, dovrà agire entro i prossimi otto giorni».
John Bolton, Fox Business Channel, 17 agosto 2010.
L'ex ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu ha fatto ingresso in questo elenco di previsioni infondate l'anno scorso, dopo aver affermato che Israele e gli Stati Uniti stavano per rimanere a corto di tempo per lanciare un attacco contro il programma nucleare iraniano, affermazione che va ripetendo quanto meno dal 2007. Quest'anno c'è ricascato, dichiarando la necessità di attaccare il reattore iraniano di Bushehr, a prescindere dal fatto che sia un reattore alimentato a plutonio per scopi civili e "non rappresenti un rischio di proliferazione" secondo il Dipartimento di Stato statunitense.
Peggio ancora: anche se la scadenza iniziale data da Bolton per programmare un attacco a Bushehr era di otto giorni a partire dal 17 agosto, più tardi quello stesso giorno in un'intervista alla radio israeliana aveva accorciato i tempi a tre giorni. Ma non c'è da preoccuparsi: malgrado i numerosissimi Rubicone che abbiamo già attraversato, Bolton crede ancora che questo sia il momento più opportuno per bombardare l'Iran.
c. 2010 Foreign Policy - Traduzione di Anna Bissanti