Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 10:55.
1. «Questa estate molte più persone otterranno un posto di lavoro».
Vice presidente Joe Biden, briefing della Casa Bianca, 17 giugno 2010
L' "estate della ripresa" - come l'ha definita la Casa Bianca – pareva essere una scommessa sicura per l'Amministrazione, dopo che tra marzo e maggio si erano creati 300mila nuovi posti di lavoro, di sicuro non abbastanza per stare al passo con il numero delle persone che entravano a far parte della forza lavoro. In realtà l'economia durante l'estate ha subito un'ulteriore stretta. Ad agosto la crescita dei posti di lavoro nel settore privato era scesa di due terzi, il tasso di disoccupazione era ancora al 9,5 per cento e la crescita del Pil era precipitata ad appena il 2,4 per cento. In nessun caso, quindi, una crescita veloce, come sarebbe servita a riprendersi dal crollo.
L'estate della delusione si è rapidamente trasformata in un vortice nella disperazione, quando è stato annunciato che il tasso di disoccupazione a novembre era arrivato al 9,8 per cento. Gli elettori di conseguenza durante le elezioni di metà mandato hanno inflitto una punizione al partito di Biden.
c. 2010 Foreign Policy - Traduzione di Anna Bissanti