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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 11:56.
È morto Enzo Bearzot, il ct dell'Italia mondiale dell'82, quella di Rossi, Cabrini, Zoff, Gentile, Collovati e tanti altri eroi in maglia azzurra. Aveva 83 anni. Il tecnico friulano, spirato a Milano nella sua casa in zona Vigentina, guidò la nazionale a partire dal 1975 in tre competizioni mondiali e ottenne anche un quarto posto in Argentina nel 1978. Si dimise nel 1986 quando l'Italia fu eliminata agli ottavi, al mundial messicano.
Bearzot era nato a Aiello del Friuli il 26 settembre 1927, è stato un buon centrocampista negli anni '50, in una carriera segnata dalla sua lunga militanza nel Torino. Giocò da mediano anche nell'Inter, prima di allenare con Rocco, Fabbri e Bernardini. Ma è come ct della nazionale che ha conquistato la massima notorietà ed è entrato nell'immaginario collettivo.
Il suo capolavoro è stato l'indimenticabile Mundial del 1982 vinto con un crescendo entusiasmante, dalle polemiche sui risultati deludenti nel girone (celebre la polemica sulla presunta combine con il Camerun nel pareggio per 1 a 1 che valse il passaggio alla fase successiva) alla cavalcata trionfale con i gol di Paolo Rossi, l'eliminazione dell'Argentina di Maradona e del Brasile di Falcao, fino alla finale vinta di fronte al presidente Pertini a Madrid con un incredibile 3-1 alla Germania.
Ironia del destino, il grande "vecio" è scomparso nel giorno dell'anniversario della morte di Vittorio Pozzo, l'altro grande tecnico due volte campione del mondo nel 34 e nel 38 quando la coppa del mondo era la gloriosa Rimet, pensionata dopo Mexico 70. (Al.An.)
La favola del "vecio" dalla panchina azzurra al Mundial dell'82 (di Massimo Donaddio)