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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2010 alle ore 15:32.
5. «Se mi chiedono di parlare di riforme sociali ed economiche vado ad Arcore pure a piedi a portare proposte nuove».
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani, 9 aprile 2010
Il sindaco di Firenze Matteo Renzi si descrive come un tipo «non ideologico». Anzi, si sente lontano anni luce da quelle nomenklature di partito che vuole "rottamare" insieme agli amanti delle poltrone alte con il suo movimento presentato alla Stazione Leopolda, nello stesso giorno dell'assemblea dei coordinatori del Pd a Roma. Renzi è così lontano dalle ideoloogie da incontrare il premier Silvio Berlusconi a Villa San Martino, ad Arcore. E' un pranzo in cui «non si è parlato di Fede e Bunga Bunag«, ma dei problemi e delle necessità di Firenze. «E' pur sempre il premier», dice Renzi per giustificarsi con le centinaia di fan che sul suo profilo facebook prendono le distanze da quell'incontro ravvicinato. Anche Bersani, e non solo lui nel Pd, storce il naso: «Sarebbe stato meglio che andasse a Palazzo Chigi, ci potrebbero essere fraintendimenti».
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