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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 17:55.
Tutti insieme appassionatamente. Dopo la corsa per le primarie Giuliano Pisapia, Stefano Boeri, Valerio Onida, Michele Sacerdoti sono seduti allo stesso tavolo, davanti alla stampa, per promuovere L'officina in Città, che raccoglie 11 gruppi di lavoro tematici su Milano, ma che è soprattutto uno spazio in rete per «estendere partecipazione e raccogliere contributi e idee». Per Pisapia una promessa di unità e di una coalizione ampia, ora che anche l'Italia dei Valori ha annunciato il suo sostegno al vincitore delle primarie già al primo turno.
La vittoria di Pisapia su Boeri (candidato sostenuto dal Pd) è ormai un caso, secondo nel centrosinistra solo a quello di Nichi Vendola. L'avvocato penalista che è stato parlamentare (come indipendente) per Rifondazione Comunista ha battutto i democratici sui tempi, annunciando per primo la sua candidatura, ha raccolto consensi nella società civile ma anche nei salotti meneghini che contano al di là degli steccati di partito e, soprattutto, ha saputo fare delle primarie uno strumento di promozione e sostegno della sua campagna.
Scontato che, nel dibattito primarie sì, primarie no aperto dal segretetario Pd, le difenda a spada tratta. Come Nichi Vendola.
«Non bisogna farne un mito - dice - però in certe situazioni sono estremamente utili. Per due ragioni: sia per scegliere il candidato sindaco quando non c'è un personaggio che possa trovare un'ampia coesione e che sia un vero punto di riferimento per tutta la coalizione; sia, come è avvenuto a Milano, quando c'è una situazione di grande mancanza di entusiasmo e di partecipazione, di delusione rispetto alla politica».
Dunque le primarie sono utili soprattutto a ridare entusiasmo?
«In quei casi sono assolutamente indispensabili, come ha dimostrato Milano, per restituire partecipazione e avere quegli elementi che sono il presupposto necessario indispensabile per poter vincere».
Mentre lei fa campagna per le elezioni comunali a Milano, Torino (città dove il centrosinistra ha una solida tradizione) si prepara alle primarie
«Abbiamo percorsi diversi in questo momento perché Milano è più avanti nel processo di ricambio del governo della città. E le due situazioni sono diverse perché il centrosinstra aTorino parte da esperienze di governo. Ma certo è che in futuro Milano,Torino e Genova dovranno lavorare insieme per costruire un grande polo del centrosinistra che possa dare una risposta ai problemi del paese e in particolare ai problemi del Nord»