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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 06:37.

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KIEV
Yulia Tymoshenko, l'ex primo ministro ucraino, è stata incriminata per abuso d'ufficio. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale che le anche ordinato di non lasciare il paese. Secondo i giudici la Tymoshenko avrebbe fatto un uso improprio di 320 milioni di euro frutto della vendita dei cosiddetti carbon credit, gli attestati previsti dal protocollo di Kyoto che una nazione a bassa emissione di gas serra (come l'Ucraina) può vendere a paesi che producono invece un alto tasso di inquinamento atmosferico.
L'ex premier dal 2007 al 2010 è accusato di aver distratto questi fondi per pagare gli arretrati nelle pensioni dei cittadini. La Tymoshenko e due suoi ex ministri finiti in manette hanno sempre sostenuto che il denaro, noto come «tesoretto verde», non sia mai stato toccato. La pasionaria, personaggio chiave della rivoluzione arancione che nel 2004 cambiò il volto dell'Ucraina, aveva denunciato un complotto contro tutta l'opposizione, parlando di vendetta personale nei suoi confronti.

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