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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2010 alle ore 22:10.
L'ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla, 85 anni, responsabile del golpe compiuto nel 1976 è stato condannato all'ergastolo da un tribunale di Cordoba per la morte di 31 detenuti. Videla dovrà scontare la pena in un carcere non militare. L'ex dittatore fino all'ultimo ha giustificato il terrorismo di Stato che prese il via dopo il golpe da lui compiuto nel 1976. «È stata una guerra giusta», ha assicurato intervenendo nel processo a Cordoba, 700 chilometri da Buenos Aires, contro di lui ed altri 29 imputati, tutti accusati della morte di 31 reclusi in un carcere locale.
«Prima del golpe lo Stato aveva perso il monopolio della forza e si viveva in un far west locale», ha anche sostenuto Videla in riferimento ai sanguinosi scontri tra la Triplice A, squadroni della morte di ultradestra, e «gruppi di sovversivi» che «addestrati a Cuba e appoggiati economicamente dalla Russia scesero in campo per uccidere».
«Assumo pienamente le mie responsabilità ed i miei subordinati si sono limitati a obbedire agli ordini di una guerra interna», ha anche ribadito l'ex dittatore che, per quasi 50 minuti, ha letto in piedi il testo che aveva preparato.
Videla era già stato condannato all'ergastolo nel 1985, ma nel 1990 gli è fu concessa la grazia dal presidente dell'epoca Carlos Menem. Le leggi di amnistia degli anni '80 per i responsabili della dittatura furono dichiarate nulle nel 2003 e la grazia di Menem fu giudicata anticostituzionale nel 2007.