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Questo articolo è stato pubblicato il 23 dicembre 2010 alle ore 15:48.
Porta subito alla matrice anarchica la sequenza di attentati che stanno funestando la vigilia di Natale nelle ambasciate a Roma. In attesa di una rivendicazione ufficiale, di certo c'è che le modalità, intanto, sono quelle tipiche degli attacchi di questo tipo di sovversivi: i pacchi bomba spediti per posta, confezionati in modo insospettabile, non uccidono ma feriscono in modo grave.
Il perché della scelta degli obiettivi
I precedenti sono ancora nella memoria di tutti come quello, proprio nel periodo natalizio, a casa del premier Romano Prodi, a Bologna. Perché le sedi diplomatiche della Svizzera e del Cile? La spiegazione è facile: basta consultare il sito www.informa-azione.info, il principale riferimento italiano on line di ispirazione anarco-insurrezionalista. Si troverà la solidarietà più volte espressa «ai compagni anarchici detenuti in Cile e in Svizzera».
Una tecnica sperimentata
Anche la tecnica degli attentati in sequenza è stata già sperimentata negli anni scorsi e riguardò, per esempio, diverse istituzioni dell'Unione europea. Resta da capire perché, adesso, il risveglio in Italia. Non è escluso che una molla decisiva sia scattata dopo la manifestazione del 14 dicembre a Roma, dove non mancavano soggetti di questa area. Lo stesso sito anarco-insurrezionalista rimanda a www.progettorizoma.org con una foto intitolata "Grazie Ragazzi" della protesta di piazza del 14 dicembre a Roma. Una scintilla possibile in una polveriera da molto tempo nascosta. Ma pronta a esplodere, com'è accaduto oggi.